Placido Domingo, accusato da 51 donne: «Così il tenore ci molestava».

Le accuse contro Domingo vanno dalla fine degli anni 80 al 2000. 

In molte hanno riferito di aver avuto rapporti sessuali con lui in cambio di ingaggi. Queste donne hanno parlato di gesti inappropriati e telefonate insistenti, e una di loro ha affermato di aver fatto sesso con lui per paura di compromettere la propria carriera. Una donna ha detto che Domingo ha allungato la mano sotto la sua gonna: «Una mano sul ginocchio a un pranzo di lavoro è strana», ha dichiarato. Domingo si sarebbe fatto avanti con drink e cene. Tre donne sarebbero state “forzate” a baciarlo in camerino, negli hotel o in altre occasioni.

Ma cosa si intende esattamente per “forzate”? Ovviamente, ci si riferisce ad una pressione psicologica poiché nessuna di loro ha accusato Domingo di averle minacciate, picchiate o violentate.

Detto in parole povere, lui “ci ha provato” e loro “ci sono state”. Ora, a distanza di 30-40 anni queste donne decidono di denunciare Domingo, tutte assieme, e lo fanno in forma anonima per timore di danneggiare la loro carriera nel campo operistico, ottenuta forse anche grazie a lui.

Non dimentichiamo, che nel 1980 Domingo aveva 38 anni ed era un bel uomo.

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A quei tempi aveva davvero bisogno di promettere un ingaggio per ottenere favori sessuali da una donna?

Con l’avanzare dell’età Domingo ha probabilmente creduto che il suo fascino fosse intramontabile e ha continuato a fare delle avance più o meno esplicite a giovani donne illudendosi che quelle le accettassero perché attratte da lui e non per ottenere un ingaggio. Lo stesso inganno provocato dell’ego maschile di uomini 60-70enni ricchi e famosi, i quali si auto-convincono che donne con 20 anni di meno si innamorano di loro e non del loro conto in banca.

Quelle che “non ci sono state” hanno dichiarato di «essere state maltrattate per aver rifiutato le sue avance». In pratica, non hanno ottenuto l’ingaggio che ritenevano di meritare.

Ora, se questo è vero, le donne ingaggiate da Domingo dovrebbero essere quasi tutte avvenenti cantanti liriche prive di talento. Eppure hanno scelto l’anonimato per non danneggiare la loro carriera artistica, segno che hanno ottenuto anche il gradimento del pubblico. Hanno dovuto forse accettare le avance degli spettatori maschi per conquistarlo? Ovviamente no. Quindi Domingo ha riconosciuto le loro capacità e nessuno può affermare che non le avrebbe ingaggiate lo stesso, se avessero rifiutato le sue avance. Né si può affermare che le cantanti che non hanno avuto rapporti con lui sono state scartate per questo motivo e non perché le riteneva inadeguate al ruolo.

Anche a me, come alla maggior parte delle donne, è capitato di essere oggetto di attenzioni, inviti a cena e avance da parte di datori di lavoro.  In tutti i casi, tranne uno, ho sempre ottenuto il posto di lavoro e non sono stata licenziata pure avendole gentilmente declinate. Non ho mai avvertito la pressione psicologica di essere “forzata” ad accettarle, conscia che il mio curriculum era all’altezza della richiesta e non avevo bisogno di scendere a compromessi. Certo, magari la mia carriera sarebbe stata più rapida e sfolgorante,  ma è una questione di scelta. Di scelta appunto, non di costrizione, nessuna è “forzata” ad accettare. Potrei inoltre giurare che, nella maggior parte dei casi, quegli uomini non usavano coscientemente la loro posizione o il loro potere per conquistarmi ma erano genuinamente convinti di essere attraenti. Anche perché non possiamo negare che molte donne usano le armi della seduzione, lusingando uomini che rivestono posizioni di potere al fine di ottenere ciò che vogliono. E questo accade ormai anche nell’altro senso, dato che sempre più donne occupano ruoli apicali. Molte ditte assumono giovani uomini aitanti e di bella presenza perché hanno riscontrato che riescono a vendere di più nei settori in cui la presenza femminile è preponderante. L’attrazione sessuale ha sempre giocato un ruolo fondamentale nell’interazione a tutti i livelli tra uomini e donne, compreso il mondo del lavoro. 

Mi sono sempre battuta per difendere i diritti delle donne ma ora mi chiedo se non si stia esagerando nel ritenerle sempre vittime e se sia giusto condannare uomini che non hanno fatto altro che quello che una volta si chiamava semplicemente “corteggiare”.

 

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