“L’idea che la Germania in questi anni e decenni abbia dimostrato un controllo di bilancio superiore all’Italia esce smentita da un’analisi su dati del Fondo monetario internazionale.
Se si guarda agli ultimi due decenni, o all’ultimo decennio oppure anche solo agli anni della grande crisi dell’euro, sembra vero il contrario: l’Italia ha controllato più e meglio della Germania i propri conti pubblici, eppure il debito è esploso lo stesso.
Il «saldo primario» è il solo elemento che un governo gestisce. E in questo l’Italia ha fatto tre volte meglio della Germania nel confronto degli ultimi 21 anni, come la Germania sugli ultimi dieci anni e di nuovo meglio della Germania dal 2010 a oggi.
Eppure durante questo lungo periodo il debito del governo di Roma, rispetto al Pil, è salito del 5% più di quello di Berlino.
Qual è il motivo principale? I tassi d’interesse sul debito pagati dalla Germania sono sempre stati più bassi, negli ultimi anni in misura parossistica. La fuga di capitali verso il cuore dell’area euro dall’inizio della crisi fa sì che gli investitori ormai siano disposti a far credito al governo di Berlino per i prossimi sette anni a tassi negativi, ossia perdendoci il proprio denaro alla scadenza. Così la crisi dell’euro è diventata uno sgravio fiscale permanente per i contribuenti tedeschi: li aiuta a pagare meno tasse per quadrare i conti di uno Stato che guadagna persino quando si indebita.”