L’Italia ha inventato tutto

“Abbiamo inventato tutto noi”.

Prendendo spunto da come ci vedono (male) in Europa, e soprattutto da come ci vedono male i tedeschi, Maurizio Crozza fa l’elenco delle cose che sono di paternità italiana ma non vengono mai riconosciute, dal computer all’ipod, dalle unioni di fatto al diritto di felicità, fino alle invenzioni del pianoforte, del motore a scoppio, delle note, dello spartito, fino al computer e all’alta velocità.

«In Europa ci considerano i cugini scemi, ma senza di noi andrebbero ancora in bicicletta, suonerebbero sui tamburi e dipingerebbero con i würstel». «E’ vero che continuiamo a oscillare tra bellezza e disastro, però basta poco per migliorare».

E poi via con una presa in giro di Angela Merkel, la cancelliera tedesca che guarda sempre con aria schifata l’Italia.

L’intervento di Crozza non è affatto casuale in un momento in cui si stanno fronteggiando due forze opposte nel nostro paese (senza che la maggior parte degli italiani ne sia consapevole); da una parte quella che vuole svendere l’Italia alla Germania e Francia, riducendo il paese a un semplice protettorato, dall’altra quella che ha cercato (e sta cercando) di limitare i danni.

La crisi di oggi è il frutto di un male antico: la persistenza di una classe dirigente che ci condanna alla sudditanza estera. Non significa che dobbiamo uscire dall’Europa ma dobbiamo diventare più consci della nostra forza e del nostro potenziale ed imporre le nostre regole all’UE, anche grazie alla nostra cospicua riserva d’oro, la quarta nel mondo.

Bravo Crozza, messaggio chiaro alla Merkel “approfittando dell’eurovisione”: l’Italia non è morta.

Grande!

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