L’autocritica eccessiva diventa autolesionismo.
L’italiano medio è convinto che l’Italia sia economicamente e strutturalmente arretrata rispetto ad altri stati occidentali perché è stato indotto, dai media, dalla scuola e persino dai propri genitori, a ritenerla tale. Quando si reca all’estero, specie in paesi che ritiene più progrediti, nota solo gli aspetti migliori perché sono spesso facilmente individuabili e visibili in quanto gli altri cittadini si sentono tutti coinvolti nel proiettare una immagine positiva della propria patria. D’altronde sono ben consapevoli che il rispetto e la credibilità di cui gode una nazione si riflette su ciascuno dei suoi cittadini e che denigrarla agli occhi del mondo è una manifestazione di autolesionismo quasi patologico. Cosicché curano maggiormente l’aspetto esteriore, le strade sono pulite, i trasporti pubblici sono puntuali ed efficienti, i media tendono a minimizzare le manchevolezze, le agenzie creano strumenti di valutazione che premiano i loro sistemi rispetto ad altri, magari più efficaci ma che in queste classifiche risultano peggiori. Solo chi si addentra nella vita quotidiana si accorge delle disfunzioni e delle gravi carenze in settori spesso fondamentali, come l’istruzione e la sanità; tuttavia i cittadini delle altre nazioni non si lamentano, convinti che la situazione all’estero sia peggiore, essendo stati educati a ritenere il loro paese uno dei migliori – se non il migliore – al mondo.
In Italia, al contrario, articoli, programmi e talk show gareggiano nel denunciare sprechi e inefficienze. Giusto! Segnalarli è un sacrosanto dovere. Tuttavia occorre anche dare dei messaggi positivi in grado di creare fiducia, le critiche dovrebbero essere costruttive, non distruttive e dettate unicamente da faziosità politica o da interessi economici.
Gli italiani hanno, inoltre, una generale tendenza alla vittimizzazione, amano farsi compiangere e molti nostri compatrioti vanno a lamentarsi delle inefficienze dell’Italia all’estero, contribuendo a darne una pessima impressione e ad alimentare pregiudizi nei nostri riguardi.
L’opinione pubblica, e soprattutto i giovani, sono ormai portati a pensare che il marcio è ovunque e che non si possono fidare di nessuno. Questo blocca qualsiasi spinta al cambiamento e deprime la speranza. Sarebbe auspicabile che ogni opinionista che si cimenta nel facile esercizio della critica provasse a cimentarsi anche nel difficile compito di segnalare le positività.
Purtroppo accade che in Italia ottiene molti più consensi chi protesta, recrimina, denuncia inefficienze, e si lamenta di chi, invece, tenta di mostrare gli aspetti positivi del paese rischiando di venire addirittura sbeffeggiato.
Tutti quelli che, pur di screditare l’avversario politico o vendicarsi di un torto subito, distruggono l’immagine dell’intero paese, dovrebbero fermarsi a considerare che le conseguenze si ritorceranno come un boomerang contro loro stessi, i loro figli e i loro nipoti, i quali dovranno faticare non poco per dimostrare di essere seri, affidabili e onesti quando si troveranno a trattare con altri paesi per ragioni di studio o di lavoro.
Non si tratta di italioti. Il fenomeno per cui esistono persone che dissacrano se stessi e qualunque valore familiare, sociale, culturale, religioso o patriottico che dir si voglia è spiegabile e di facile comprensione. Si tratta di caratteri egocentrici a cui è venuto a mancare il senso di appartenenza, al punto da maturare in molti casi persino avversione contro la propria famiglia. Hanno acquisito col tempo complessi di inferiorità che cercano di sublimare criticando tutto e tutti, volendo apparire anticonformisti a tutti i costi. Emettono sentenze e giudizi in contrasto col senso comune e non si riconoscono nel nucleo familiare e sociale in cui sono cresciuti. In genere queste persone finiscono col far parte di sette politiche o religiose o sviluppano un fondamentalismo antitetico, per cui non esitano a dar ragione a chi fa un torto alla loro moglie o ai loro figli o ai loro connazionali. E’ come se un estraneo aggredisse mia moglie e io, invece di difenderla le do torto davanti all’estraneo e se possibile maggioro la dose contro di lei ( anche se so che mia moglie ha obbiettivamente ragione). ORA: QUESTE PERSONE NON HANNO CAPITO CHE I MEMBRI DEL PROPRIO NUCLEO FAMILIARE, SOCIALE O NAZIONALE, VANNO MESSI AL PRIMO POSTO E VA DIFESO A TUTTI I COSTI.. IO STARO SEMPRE DALLA PARTE DEI MIEI E non darò mai ad un estraneo la soddisfazione di dargli ragione contro uno dei miei ! questo è un principio etico fondamentale che nessun altro principio religioso o politico o giuridico deve poter pregiudicare.
se qualcuno minaccia la tua vita e quella dei tuoi cari, tu che fai gli dici prego accomodati e fai quel che ti pare ???
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