Sentenza Mediaset: giustizia è fatta …. o no?

Monarchia giudiziaria

L’articolo di Piero Sansonetti, uomo di sinistra ed ex direttore del Manifesto, dovrebbe invitare a riflettere.

Ecco alcuni passaggi significativi:

“I rapporti tra magistratura e politica con questa sentenza cambiano definitivamente. Non so se avete notato la coreografia. I giudici della Cassazione hanno violato tutti i protocolli, hanno chiamato i giornalisti ad assistere allo show, hanno alimentato ore e ore di diretta televisiva all’americana. Perché lo hanno fatto? Per dare visibilità e per spettacolarizzare la sentenza e la propria affermazione di potere.”

Alla Cassazione non è sfuggito il fatto che la condanna di Berlusconi – assolutamente discutibile sul piano giuridico – rappresentava anche sul piano simbolico la sconfitta e l’umiliazione della politica. E non hanno voluto in nessun modo nascondere questo aspetto. Da oggi il potere della magistratura non ha più nemici. La Procura di Milano potrà decidere i termini della carcerazione domiciliare di Berlusconi, impedirgli o no di avere colloqui politici, di parlare la telefono, di fare interviste o dichiarazioni. Lo hanno tecnicamente e fisicamente nelle loro mani. Per la destra è una sconfitta storica e devastante. E la sinistra non avrà altra scelta che allinearsi ai Travaglio, ai Flores e ai sacerdoti della magistratura , inchinarsi, e perderà qualunque autonomia e i suoi nuovi poteri saranno tutti – come si diceva una volta – “per graziosa concessione del re”.

C’è un nuovo re, a 65 anni dal referendum che sconfisse Umberto, e questo nuovo monarca è il potere giudiziario. Il quale, al suo interno, ha visto l’ascesa e poi la completa vittoria della sua componente – come dire – ”religiosa”. Composta da quei magistrati che profondamente e in buona fede ritengono di avere avuto un mandato da Dio: punire Berlusconi. Di questa visione “sacra” della giustizia terrena, nessuno in questi anni si è reso conto. Lo stesso Berlusconi è stato convinto di potersi giocare sul tavolo della politica la sua partita con i giudici. Era convinto che la Magistratura
avesse un disegno, e che si poteva smontare questo disegno.  Ma la magistratura non aveva nessun disegno: aveva una missione, una “visione” superiore, una spinta talebana, che non può essere contenuta con nessuna battaglia politica.

L’errore di Berlusconi è stato fatale: non c’è dubbio che è lui, molto più della sinistra, il responsabile della mancata riforma della Giustizia. Nel ’97 la riforma era pronta, elaborata dalla bicamerale di D’Alema: Berlusconi la fece saltare per miope calcolo politico. E commise lo stesso errore nel 2008, quando lasciò che De Magistris silurasse il governo Prodi affondando il ministro Mastella che, anche lui, stava preparando la riforma. Oggi Berlusconi, e l’Italia, pagano carissimi quegli errori di miopia. Difficile prevedere le prossime tappe. E’ ormai quasi impossibile la riforma della giustizia, è impossibile l’amnistia, sono probabili elezioni anticipate che in linea di massima dovrebbero favorire il Pd, il quale, però, se vincesse, sarebbe ancorato a una politica di destra sul piano sociale e giustizialista sul piano politico. Non c’è da stare molto allegri.”

In questo articolo Sansonetti sembra attribuire tutta la responsabilità del rovesciamento politico alla magistratura, ma è davvero così?

Un commento

  1. Anche l’Assemblea Costituente, nel 1947 aveva le tue stesse preoccupazioni. Verificare come la pensavano i vari Calamandrei, Lussu, Mortati, Leone:

    http://www.nascitacostituzione.it/03p2/01t1/s1/068/index.htm?art068-999.htm&2

    I Padri della nostra Repubblica erano concordi: nel voler garantire e tutelare le libertà dei parlamentari. Da chichessia.
    Dopo tangentopoli (1993) già qualcosa, aumenta la diffidenza veil potere dei politici e si consegna ampia discrezionalità al lavoro dei magistrati.
    Eppure nel 1947 i più preoccupati di queste prerogative gli esponenti della Sinistra illuminata e si vedeva nell’immunità uno strumento di civiltà e di garanzia della tripartizione dei Poteri dello Stato (Lussu).

    E questa è, a parere generale, la Costituzione più bella, democratica e avanzata del mondo. Un vanto di civiltà giuridica.

    Dove sono finiti i tanti, entusiasti, fedelissimi alunni del Prof. Benigni? E gli applausi?

    "Mi piace"

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