Si è conclusa ufficialmente nella notte la lunga maratona referendaria. Dopo mesi di “fuochi” d’artificio e colpi più o meno bassi i risultati numerici hanno sancito chiaramente i vincitori e i vinti. In queste ore sull’argomento si sprecano i commenti autorevoli e anche le discussioni tra amici: bar, televisioni, radio e web trasmettono lo stesso talk show.
Il mio pensiero, però, è rivolto ad un aspetto che sembra interessare a pochi: ci si concentra su chi ha perso il suo posto da capo del governo e su colui o colei che lo sostituirà, sui nuovi possibili equilibri e sulle eventuali possibili alleanze… ma qualcuno negli ultimi anni ha avuto il tempo di inquadrare ciò che di più importante abbiamo perso?
Nell’analisi di vincitori e vinti, io faccio fatica a trovare i primi mentre vedo con chiarezza i secondi. Tutti noi. E non lo scrivo con senso paternalistico, populistico o come…
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