CORONAVIRUS: continuo ad interrogarmi e a non trovare risposte

I coronavirus provocano diversi tipi di influenza ed ogni influenza può comportare complicanze di tipo respiratorio e bronchiale ed evolvere in polmoniti, specie nei soggetti più deboli o immunodepressi.

Dall’inizio dell’anno l’influenza stagionale ha colpito più di 2 milioni di persone nel nostro Paese. Durante la scorsa settimana la mortalità per influenza è stata di 217 decessi al giorno. Eppure nessun sindaco si è sognato di sottoporre a lockdown la propria città anche se erano presenti focolai o di mettere in quarantena chi era stato in contatto con i malati influenzati.

L’anno scorso, solo negli Stati Uniti sono morte 600.000 – seicentomila persone – a causa di complicanze derivanti dalla comune influenza.

Ad oggi in Italia si contano 76 contagiati da coronavirus e 1 decesso, nondimeno 10 comuni hanno sospeso ogni attività, dalle scuole agli esercizi commerciali, vietando persino ai treni di sostare  in quelle stazioni.

I media snocciolano ogni giorno il numero dei contagiati come fossero condannati a morte certa. Si susseguono proclami di politici ed esperti i quali affermano che la diffusione del virus deve essere fermata ad ogni costo.

Ne deriva una psicosi collettiva che porta le popolazioni a temere il coronavirus come se si trattasse di ebola o di febbre dengue, quelle sì malattie terribili che portano a morte quasi certa, per giunta dopo una atroce agonia.

Infatti, i film apocalittici sul tema, come “virus letale”, descrivono epidemie di virus che provocano febbre emorragiche e mostrano malati che sputano sangue e non sopravvivono.

Oggi sembra di vivere uno di quei film ma la malattia che incute tanto terrore nel mondo intero è una simil-influenza che nella maggior parte dei casi non provoca sintomi o tuttalpiù disturbi banali come febbre, mal di gola, dolori alle ossa, assenza di olfatto, e guarisce in pochi giorni, tranne complicazioni in pochissimi casi e in soggetti anziani con organismi già compromessi da altre patologie. I bambini e i più giovani sembrano addirittura immuni da tale malattia. 

In internet circolano video informativi dal titolo “perché il coronavirus fa paura” – segno che in molti se lo chiedono – l’unica risposta è che “è molto contagioso” ma appare evidente che non si tratta di un virus letale.

Quindi che sta accadendo?

Perché tutti i governi del mondo adottano misure drastiche di contenimento nel tentativo, vano e incomprensibile, di impedire la diffusione del virus?

Ci sono informazioni di cui dispongono le autorità che non ci comunicano per non suscitare ulteriore panico ?

La maggior parte della gente lo crede, evidentemente. Come giustificare altrimenti tale allarme mondiale? Dinanzi a misure così estreme, il popolo è portato a pensare che i governanti tengano nascosti i rischi connessi con la malattia che deve essere quindi più temibile di quanto riportano i media. Ovviamente, l‘impressione di essere tenuti all’oscuro della reale pericolosità del virus aumenta la tensione.

E se invece si trattasse proprio di quello che sembra?

Cioè di un tipo di influenza più contagiosa delle altre ma poco pericolosa e scarsamente letale?  Come interpretare in questo caso le misure imponenti messe in atto da tutti i governi del mondo?

Solo il tempo potrà darci risposte a questi quesiti.

Intervista a Bertolaso, ex capo della Protezione Civile:

Bertolaso: rispetto alle pandemie africane, che differenza c’è con quello che sta accadendo in Italia?

“C’è un abisso! Qui parliamo di una patologia respiratoria con possibili danni polmonari per gli anziani, ma blandi per adulti sani e anche bambini. L’epidemia di Ebola ha ucciso migliaia di persone in poche settimane, ho visto morire donne, bambini, adulti per strada coperti di sangue, di bava e di escrementi. Una strage, un inferno. Il virus dell’ebola rispetto al Coronavirus è mille volte più letale, micidiale. Quelli che oggi pontificano o scrivono di epidemie e virus da dietro la scrivania, si sono ben guardati dall’andare in africa a Capire cosa significhi una contaminazione virale seria e davvero mortale con capacità di contagio istantanee tramite qualsiasi fluido o contatto”.

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Coronavirus non letale

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