ARTISTI

Gianluca, Ignazio e Piero sono tre normali ragazzi di vent’anni o poco più, cordiali, allegri, divertenti, giocherelloni.

Ma quando salgono sul palco diventano immensi. Non hanno più età. Mettono quasi soggezione. Quel tipo di soggezione che si prova quando si capisce di avere di fronte il talento vero. Un talento che non è costituito solo dalle possenti voci ma dalla  straordinaria capacità di immergersi nella musica e di trasmettere, in chi ascolta, intense emozioni.

Di solito, chi ha una voce importante imposta le proprie esecuzioni sulle doti canore e si concentra su virtuosismi vocali, mentre questi tre giovani artisti usano le loro stupende voci come strumento per suscitare empatia e commozione, così come un pittore usa i colori, un poeta le parole e un compositore le note. Questo presuppone ovviamente una sensibilità particolare sia da parte di chi esegue sia da parte di chi ascolta, né si può tentare di spiegare razionalmente a chi non la possiede cosa si prova. L’armonia e la bellezza, nelle sue molteplici forme, va a toccare corde profonde dell’animo umano e non è sempre spiegabile a parole.

Il talento artistico è un dono divino e misterioso. Come scrisse  Giovanni Paolo II in una lettera agli artisti: “Nessuno meglio di voi artisti, geniali costruttori di bellezza, può intuire qualcosa del pathos con cui Dio, all’alba della creazione, guardò all’opera delle sue mani. Una vibrazione di quel sentimento si è infinite volte riflessa negli sguardi con cui voi, come gli artisti di ogni tempo, avvinti dallo stupore per il potere arcano dei suoni e delle parole, dei colori e delle forme, avete avvertito quasi l’eco di quel mistero della creazione a cui Dio ha voluto in qualche modo associarvi.”

Purtroppo, riconoscere il vero talento non suscita in tutti le stesse reazioni; in alcuni desta ammirazione, in altri invidia, poiché li mette dinanzi alla loro pochezza.

Il talento autentico fa paura.

E dà fastidio. Dà fastidio soprattutto ad una certa informazione che vorrebbe essere unico mediatore tra artisti e pubblico, che vorrebbe esercitare un potere incontrastato, ergendosi a giudice supremo per decretare il successo o il fallimento di un artista, se questi non rientra nel suo limitato circuito di amicizie e di interessi. Le tecniche di orientamento dei gusti di massa falliscono quando il pubblico riconosce il talento vero, da qui la rabbia astiosa e sprezzante di certi giornalisti. Il conformismo che cercano di imporre si sgretola in presenza del vero talento, che non conosce generi, tempi o mode.

Quindi, cari ragazzi, preparatevi a dover sopportare molte offese e umiliazioni. Chi non riesce a volare in alto come voi farà di tutto per tarparvi le ali. Ma è proprio questo che vi darà la misura del vostro valore e del vostro successo .

 

 

7 commenti

  1. You write well, dear Patrizia. Even better is your understanding of why there are unwarranted attacks on our beloved Il Volo. Thank you for being a voice that gives clarification as well as encouragement.
    Always good wishes to you, my friend.

    Piace a 1 persona

  2. Patrizia, quello che scrivi è assolutamente vero, chi li vede per la prima volta può pensare “ma sono poco più che ragazzini”, poi quando scatenano le loro voci, è un ammirevole stupore che si prova che sfocia in innamoramento quando li vedi scherzare e ridere con il pubblico, mettendolo a proprio agio, non imponendo barriere fra chi canta e chi ascolta, ponendo quel cameratismo che subito te li fa sentire così vicini .
    Al contrario di tanti altri che non hanno o non vogliono capire, tu invece hai subito intuito la loro grandezza e ne sei anche stata conquistata.
    Grazie per dar voce a cose così ovvie per noi, ma non altrettanto per chi non li conosce.
    Grazie per la tua amicizia, per loro e per noi.

    Piace a 1 persona

  3. cara Patrizia, stranamente mi era sfuggito questo tuo, lo chiamerei “medaglione” dei ragazzi de Il Volo. Solo ora l’ho scoperto, grazie all’ indicazione di un’amica. L’ho trovato bellissimo, davvero sentito, perché in poche righe riesci magistralmente a tratteggiare quel particolare fascino che emana da questi ragazzi, sulle ali del loro canto e che colpisce , non tutti, ma chi riesce a “sentirli” nella maniera giusta! non tutti siamo sulla stessa lunghezza d’onda, non tutti abbiamo la stessa sensibilità, non tutti, come dici tu, riconoscono il talento vero! Quando alla fine parli di chi , invidioso del loro successo, farà di tutto per tarpare le loro ali, hai fatto correre la mia memoria a quella celeberrima poesia di Baudelaire, intitolata “L’albatro”, dove appunto si dice che questa maestosa creatura dei cieli, quando viene imprigionata dall’uomo ed è costretta a camminare sulla terra, diventa goffa e zoppa, mentre se può volare nell’azzurro appare come l’immagine stessa del bello e del sublime! complimenti Patrizia!

    Piace a 1 persona

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...