I due marò e Terzi

prove sparite

L’incidente che provoca la morte dei due pescatori indiani avviene in acque internazionali. Gli indiani con l’inganno fanno rientrare la nave nel porto di Kochi e, contro ogni convenzione internazionale, salgono a bordo ed arrestano i ns. marò. Domanda; se fosse stata una fregata della US navy, che svolge gli stessi compiti di sorveglianza e difesa cosa sarebbe successo? Forse una dichiarazione di guerra?  L’indagine viene condotta senza alcuna garanzia per i nostri , le analisi su armi e reperti sono unilaterali, ai ns. esperti è impedito di parteciparvici, la barca colpita viene distrutta e i corpi cremati, in questa situazione viene confezionata una accusa di omicidio . Nel frattempo abbiamo generosamente e senza pressione alcuna riconosciuto ai famigliari delle vittime un congruo indennizzo. In sostanza abbiamo indirettamente riconosciuto la colpa e lasciato i ns. soldati in balia della giustizia del Kerala privando i due marò di un minimo piano di difesa. I ns. diplomatici, non hanno prima saputo impedire e fortemente protestare per l’arresto dei marò avvenuto sul suolo italiano contro ogni convenzione internazionale, non hanno impedito una indagine favorevole alla tesi della corte del Kerala e infine, allorché è stata riconosciuta la posizione della nave in acque internazionali, non sono riusciti a far valere il diritto internazionale. La gestione di questa prima fase avrebbe dovuto far capire al governo e al Quirinale l’inadeguatezza di Terzi e De Mistura che hanno fortemente compromesso la posizione dei due marò e il prestigio dell’Italia. In virtù dei fatti sopra riportati Terzi e De Mistura avrebbero dovuto essere condannati dai ns. tribunali per procurato danno ai due marò e all’Italia. Come se non bastasse, la farsa delle dichiarazioni bellicose prima e la resa incondizionata all’India poi, hanno reso l’Italia un paese screditato e ridicolo.

6 commenti

  1. Questa sera, nel corso del programma “Le iene”, Mammucari ha parlato di “figuraccia dell’Italia nei confronti dell’India” in riferimento alla vicenda dei due marò. Parole riprese dalla Gialappa’s band. Trovo inaccettabile che una televisione nazionale permetta che vengano dette simili idiozie. Vorrei ricordare che è stata l’India a violare il diritto internazionale e ad usare un comportamento scorretto, attirando la nave italiana in acque territoriali con l’inganno. Il comportamento delle Autorità indiane è del tutto contrario al diritto internazionale, dato che gli organi dello Stato sono immuni dalla giurisdizione penale dello Stato straniero quando svolgono attività iure imperii. La giurisdizione sui fatti commessi dai propri organi in territorio straniero spetta allo Stato di nazionalità come, ad esempio, avvenne nel caso del Cermis dove correttamente la nostra Corte di Cassazione dichiarò il difetto di giurisdizione del giudice italiano ed il pilota del velivolo militare fu poi processato da un tribunale militare statunitense. Per capire di chi sia la responsabilità l’Italia invoca l’autopsia sui corpi, richiesta che però le autorità indiane non sono disposte a concedere. C’è disaccordo anche sull’ora del conflitto, il tipo di peschereccio e il luogo. A ciò si aggiunga che, come emerge dalla ricostruzione della vicenda, il fatto è anche avvenuto (il 15 febbraio) al di fuori delle acque territoriali indiane. Il difetto di giurisdizione indiano è quindi ancor più evidente. L’India avrebbe dovuto affrontare la questione della presunta responsabilità dei marò italiani dal punto di vista diplomatico (ad esempio, elevando una protesta ufficiale e/o chiedendo garanzia circa l’apertura da parte italiana di un’inchiesta sui fatti) e non giudiziario. La principale conseguenza, sul piano del diritto internazionale, è che l’Italia può far valere la responsabilità dell’India per fatto internazionalmente illecito di fronte ad un tribunale internazionale.

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  2. la Convenzione sul diritto del mare del 1982 (cd. Convenzione di Montego Bay ratificata tanto dall’Italia quanto dall’India) prevede che, nelle ipotesi di incidenti in acque internazionali sia lo Stato di bandiera della nave (nel caso: l’Italia) a esercitare la giurisdizione.

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    • Gli spari al peschereccio indiano non sono un incidente di navigazione più di quanto quelli dal finestrino siano un incidente automobilistico.
      Per il Cermis la giurisdizione americana si è basata su una specifica convenzione Nato.
      Qualunque polizia usa l’inganno come pure le armi. Quando pure fosse stato vero che li si voleva a testimoniare, si doveva respingere la richiesta se la missione internazionale doveva essere indipendente da qualunque stato, e credo la Polizia Afgana non pensi assolutamente di far testimoniare gli Alpini. Il punto era che la cattura dei pirati si fa con navi militari, mentre l’imbarco di sorveglianti con funzioni equivalenti a quelle di contractor su una nave civile ci poteva riestrare come operazione collaterale.
      Invertendo la convenzione di La Russa, la nave con il carico e l’equipaggio civile doveva essere data in consegna alla Marina, col comando di un Alto Ufficiale e bandiera militare

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  3. In quale paese abbiamo inviato i nostri soldati ad affrontare un processo farsa? L’India non vedeva l’ora di mostrare i muscoli con un paese europeo. Penso che Terzi abbia manifestato una incredibile coerenza : è stato incapace di gestire questa vicenda fin dal primo istante ( quando la nave è stata invitata ad entrare in acque indiane ), ed ha mantenuto questo suo standard di inettitudine. A questo, adesso, ha aggiunto l’ onta del tradimento della parola data. Si consegni lui invece dell’ ambasciatore e dei marò.

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  4. Terzi si è dimesso in disaccordo con il Governo. Non voleva rimandare i marò in India. E aveva ragione. erzi è un ottimo tecnico,grande esperto di esteri,non per niente era ambasciatore negli USA con ottime relazioni nello staff presidenziale..Aveva messo in un angolo L’India anche grazie alla Isteria del Governo Indiano e della sua corte suprema che bloccando l’ambasciatore Italiano in India aveva innescato meccanismi di reazione in occidente(USA ed Altri)per la violazione dell’immunità diplomatica tutelata dalla convenzione di Vienna ,portando sostegno e credibiltà alla posizione Italiana..Monti ha dimostrato tutti i suoi limiti sia in economia sia in politica internazionale..Quindi si era creata una situazione con i MARO’ in Italia ,l’ambasciatore bloccato(ma con una India sul banco degli imputati che sarebbe stata costretta ad espellerlo).La stessa India doveva stare attenta a ritorsioni su imprese italane perchè avrebbe avuto risposte analoghe obtorto collo dall’UE.(l’Italia avrebbe posto il veto su un accordo di libero scambio UE-India con implicazioni importanti per l’India.ETC)..::Ottima anche la Tempistica di Terzi che altrimenti sarebbe stato “silenziato”.

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