Schettino, simbolo dell’italiano medio.

Schettino e l’autolesionismo italiano:

«Mano sul cuore – aveva scritto nel 2012 lo Spiegel, dopo il naufragio del Costa Concordia -: qualcuno si è forse meravigliato del fatto che il capitano della Costa Concordia fosse italiano? Ci si può immaginare che a compiere una simile manovra, inclusa la fuga successiva, potesse essere un tedesco oppure, diciamo anche, un capitano di marina britannico?».

Der Spiegel scomoda addirittura il termine razza per definire gli italiani come un popolo di codardi. Ma poi si scopre che il direttore del famoso editoriale, un uomo di 47 anni, si chiama Georg Mascolo. E’ figlio di una tedesca e di un italiano originario di Castellammare di Stabia, proprio la città in cui è nato anche il capitano della Concordia, poi trasferitosi con la famiglia a Meta di Sorrento.

«Mano sul cuore, qualcuno si meraviglia del fatto che l’autore di questo articolo contro l’Italia sia di origine italiana? Ci si può immaginare che a scrivere un simile testo denigratorio del proprio paese, inclusa la generalizzazione eccessiva, potesse essere un tedesco oppure, diciamo anche, un giornalista britannico?».

Ma a sopresa è il quotidiano inglese “The Guardian” che contrappone alla figura di Schettino Mario Pellegrini, vice sindaco dell’Isola del Giglio, che quella notte si è comportato da eroe salendo a bordo del Costa Concordia, rischiando la propria vita, e ha portato in salvo decine di passeggeri. Nei giornali e nei programmi italiani non se n’è parlato o tutto al più lo hanno nominato in qualche trafiletto. Eppure avrebbe meritato di essere ricordato come e più del capitano Schettino, divenuto il simbolo dell’italiano medio.

Il giornalista del Guardian gli chiede se ha ricevuto qualche forma di riconoscimento per il suo atto di coraggio. “No” risponde Pellegrini “dal Governo non ho ricevuto nemmeno un ringraziamento, niente” (Had he received any recognition for what he had done on the night of the disaster or since? “From the state, no, nothing,” he said.).

Questa è la vera vergogna!!!

Inoltre, è bene ricordare che la compagnia Costa Crociere appartiene alla società americana Carnival di cui è azionista di maggioranza e presidente il signor Micky Arison, che finora si è negato a qualsiasi intervista e dichiarazione pubblica. La distanza tra l’armatore americano che non vede, non sente e non parla e il suo capitano italiano vigliacco non può diventare l’abisso in cui gettare il capro espiatorio Italia. Il capitano vigliacco, va da sé, dovrà espiare le sue colpe. Ma in compagnia della Compagnia (Carnival).

Unlike the stricken liner’s captain, the deputy mayor of Giglio played a key role in the rescue operation near his Italian island

http://www.theguardian.com/world/2012/dec/28/mario-pellegrini-costa-concordia-passengers

 

 

 

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