Però, deve essere bello essere accecati dall’ideologia, lasciarsi cullare dalla funzione anestetizzante dell’indottrinamento.
Dev’essere rassicurante, persino rilassante, avere la certezza di non sbagliare mai.
Non dover riflettere, non sentire il bisogno di capire, di dubitare, di confrontarsi.
Essere dispensati dall’inquietudine del pensiero critico, quella fastidiosa tendenza a mettere tutto in discussione.
Che sollievo poter vivere in bianco e nero, senza sfumature, senza incertezze, senza domande scomode: i buoni tutti da una parte, i cattivi dall’altra.
Ripetere slogan altrui con l’aria di chi sta proclamando verità eterne.
Condividere concetti prefabbricati, sentendosi profondi. Scambiare il coro per il pensiero legittimo, l’indignazione per la coscienza, l’appartenenza per la verità.
Dev’essere meraviglioso credersi sempre dalla parte giusta della storia e non dover mai affrontare il dubbio di sbagliarsi.
Poter votare seguendo il cuore, non la ragione —senza confrontare programmi o esaminare la credibilità dei candidati. Dichiararsi con orgoglio faziosi, tifosi, come fosse un vanto, provando quella sensazione di superiorità morale che avvolge come una coperta calda nelle notti fredde del dubbio.
Guardare gli altri dall’alto in basso, etichettandoli per non dover argomentare, per non dover fare i conti con la propria mancanza di ragioni.
Che piacere sentirsi sempre buoni, puri, giusti, integerrimi — senza alcuno sforzo, senza alcuna azione, solo per appartenenza.
E quando qualcuno osa pensare diversamente, dev’essere liberatorio potersi indignare, insultare, denigrare. Sentirsi legittimati a odiare chiunque non sia affetto dalla stessa cecità.
Persino augurargli la fine che merita— con quel senso di pulizia interiore che solo la distruzione dei “nemici del Bene” può dare.
Essere burattini, sì, ma convinti di essere marionettisti.
Lasciarsi manovrare da fili invisibili e sentirsi liberi proprio mentre si obbedisce.
Non avere dubbi, non avere pensieri propri, non dover mai fare appello alla ragione, al buon senso.
In fondo, è un po’ come essere innamorati:
ciechi, felici, inconsapevoli — assolutamente certi che chiunque professi la stessa ideologia non possa mai tradire, ingannare o mentire.