Grande Amore al primo ascolto (Greatest Love from first listen)

 English translation

Di solito cantanti e gruppi musicali diventano famosi grazie al battage pubblicitario di giornali e riviste che pubblicano spesso notizie su di loro, fino a farli diventare familiari al pubblico, e alla promozione delle radio che trasmettono continuamente le loro canzoni, fino a farle diventare popolari e creare un trend, come i famosi “tormentoni” stagionali.

Ma ciò che decreta il successo globale e duraturo di un artista è la capacità di attrarre e affascinare fin dal primo ascolto. 

Ecco alcune testimonianze:

 “Quando il classicismo diventa rivoluzionario”  

Carmen García Rodríguez (Spagna):

(traduzione in italiano di Valeria Bosch)

Versione in spagnolo

“Il 23 maggio 2015, giorno in cui si svolgeva a Vienna la finale dell’ Eurovision Song Contest, stavo lavorando al computer e la TV era sintonizzata sulla TVE. Mi è sempre piaciuto lavorare con la TV o la radio in sottofondo, mi tiene compagnia. Tuttavia non può essere un programma che richiede la mia attenzione, ma qualcosa che posso ascoltare  e guardare di tanto in tanto senza deconcentrarmi troppo. Le canzoni del Festival erano l’ideale; le ascoltavo distrattamente mentre  si susseguivano l’una dopo l’altra, tutte simili tra loro, come fatte in serie. Le esibizioni stavano quasi per finire, quando, all’improvviso, un piano ed una voce richiamarono la mia attenzione per la prima volta in tutta la serata. Dallo schermo del computer spostai il mio sguardo a quello del televisore e vidi che il proprietario di quella voce, profonda, come quella di Elvis o di Sinatra, era una specie di Hermes di Prassitele, con un volto che sembrava uscito dal tempio di Zeus a Olimpia. Cantava con un italiano dalla dizione perfetta, ciò che sarebbe già di per sé ammirevole in un’epoca in cui è difficile persino capire gli attori di teatro, perché nessuno ormai cura più gli esercizi di dizione. L’Hermes di Prassitele fu seguito da un cavaliere del XVII secolo, alto, bruno, con pizzetto e baffi allo stile di Caravaggio, che cantava con una voce più squillante, ma ugualmente non comune e molto bella. Ma c’era anche un terzo cantante, con dei curiosi occhiali rossi, che iniziò la sua parte con il tipo di melodia che la canzone esigeva, ma impostando la voce fino a terminare la strofa come un vero e proprio tenore lirico. Davvero questo non me lo aspettavo! Arriva il ritornello e la scena si apre, permettendo di ammirare lo stile tutto italiano del trio: abiti blu marino elegantissimi, camicie bianche e, fondamentale, scarpe con i lacci. E’ risaputo che le scarpe denotano la vera eleganza, e quelle erano perfette per quel tipo di abbigliamento. Con  solo due concessioni alla modernità: l’assenza di cravatta, dovuta alle camicie senza collo, e l’orecchino che pendeva dall’orecchio sinistro del cavaliere seicentesco. A questo punto i tre ragazzi, incredibilmente giovani, uniscono le loro voci, creando una meravigliosa armonia, grazie alla combinazione delle loro vocalità, differenti ma complementari tra loro. Ma la cosa non era finita qui: sullo sfondo appare una rielaborazione di arte greco – romana, con diversi elementi, piedistalli romani, colonne, fino ad una Venere di Milo e al discobolo di  Mirone. Resto stupefatta, con gli occhi spalancati! Non potevo crederlo: come avevano osato una simile cosa? Poveretti, li distruggeranno, per quanto cantino bene, ho pensato. La canzone continuava: il testo era banale, la musica, invece, veniva ampliata dagli arrangiamenti musicali che comprendevano giri sinfonici con stacchi di piano e violini. Tra tutto, la cosa veramente sorprendente era l’interpretazione dei ragazzi, perfetta ed emozionante, senza bisogno di aggiunte sceniche o tecnologiche, perché le loro voci e la loro postura ordinata (con le gambe leggermente divaricate e ben appoggiate al suolo, per favorire la respirazione che esige il canto lirico), bastavano a riempire la scena. La canzone finiva in modo maestoso, con un perfetto impasto delle voci, tra le quali spiccava un formidabile acuto del cavaliere barbuto!” Pensai che non li avrebbe capiti nessuno invece, con mia grande sorpresa, il pubblico di Vienna (città musicale per eccellenza) irruppe nella più lunga e calorosa ovazione della serata, che sarebbe andata avanti ancora più a lungo se non fosse stata bruscamente interrotta dal presentatore. Avevo già notato che il pubblico era insolitamente entusiastico fin dall’inizio della canzone e durante alcuni dei passaggi più brillanti perché, come ho appreso in seguito, i viennesi erano rimasti affascinati dal trio italiano fin dalla prima prova e quando alla fine era salito sul palco si erano consegnati ai loro piedi. Eppure la proposta del trio sembrava veramente trasgressiva, la vera eresia era l’attacco alla egemonia culturale prevalente.

E’ poi trascorso più di un anno prima che ascoltassi Il Volo un’altra volta. Ma un giorno decisi di insegnare ai miei studenti Storia dell’Arte con Il Volo e ora sono diventati una presenza quotidiana per me.

(Per leggere l’articolo completo “Grande Amore: quando il clasicismo diventa rivoluzionario” vedere:  Il Volo en clase  –  Pagina facebook

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“Natale, il Senato e Il Volo: e la magia fu…”

Valeria Bosch (Italia)

“Domenica  21 dicembre 2014: stavo trafficando  con gli ultimi addobbi natalizi (in ritardo come il solito!), quando, per avere un po’ di compagnia, pensai di accendere la TV. Vidi subito che stavano trasmettendo il tradizionale concerto natalizio dall’Aula del Senato e stavo per cambiare canale, in cerca di qualcosa di più leggero, quando una melodia mi bloccò….. e cominciai ad ascoltare. Tre giovanissimi ragazzi, in elegante abito da sera (una vera stranezza!), cantavano, ora in assolo, ora concertando le loro voci, alcune arie classiche tra le più belle della tradizione internazionale, italiana e in particolare napoletana. Quei giovani emanavano un fascino che mi colpì in pieno, a prima vista, come mai mi era successo prima d’allora: le loro voci, diverse eppur complementari, si intrecciavano in meravigliose melodie più ammalianti di quelle delle sirene, il loro aspetto, pur denunciando la giovanissima età, era singolarmente attrattivo, niente tatuaggi, niente piercing a deturpare i bei visi, niente espressioni strafottenti: ma chi erano? da dove venivano? erano a mia insaputa calati i marziani? Fu così che impiegai i giorni successivi in una ricerca compulsiva, cercando notizie su Internet e soprattutto facendo indigestione dei brani da loro interpretati fino a quel momento. Dunque, Il Volo: trio già famosissimo all’estero, ma pressoché ignorato in Italia, per quanto lanciato da un talent show nostrano, trasmesso da Raiuno; ecco dunque perché li ignoravo, io detesto i talent show per bambini e quindi non li avevo mai visti prima. Tre ventenni, ciascuno con la sua peculiarità fisica e melodica: Gianluca, dalla bellezza apollinea, un po’ timido, ma forse proprio per esorcizzare questa timidezza, il più pronto dei tre ad intervenire, a prendere la parola, soprattutto con gli intervistatori. Una voce baritonale calda e vellutata, impostata in maniera istintivamente perfetta, a ricordare le più grandi voci del recente passato, Frank Sinatra ed Elvis Presley, tanto per citare due nomi a caso. Ignazio, il bel guascone caravaggesco (prendendo a prestito l’indovinata definizione della professoressa Garcia Rodriguez), che da piccolo deve aver succhiato latte  e assi del palcoscenico, tanta è la sua empatia col pubblico quando si esibisce; con una voce tenorile cristallina, frusciante come la seta, che quando irrompe nel tessuto musicale sapientemente preparato da uno degli altri due, esplode come l’acqua da una sorgente, come la fioritura di un prato in primavera e….ti maciulla l’anima!  Infine Piero, prestante e vigoroso, il più serio e posato dei tre, ma allo stesso tempo capace di reggere il palcoscenico e di tener testa a tutte le invenzioni di Ignazio; dall’incredibile voce tenorile classica, capace di passare dalle note basse e gravi ai più poderosi do tenorili senza alcun sforzo apparente, lui è il damasco prezioso che arricchisce con il suo spessore e la sua tessitura speciale qualsiasi interpretazione!

Da quel giorno Il Volo è diventato per me una religione di vita,  ho seguito i ragazzi in tutti gli eventi successivi, godendo dei loro successi, rattristandomi quando vengono ingiustamente colpiti da critiche costruite a tavolino e da calunnie volutamente dilatate per screditarli. Per loro, per poter parlare di loro con chi li ama come me, ho preso a frequentare i social, dopo una vita passata a criticare chi lo fa. La loro musica fa parte integrante della mia giornata, ha su di me un potere taumaturgico, è un po’ il mio ” nido” di pascoliana memoria, che mi fa sentire al sicuro da tutto, la mia anima si rasserena, le mie labbra si atteggiano al sorriso. Se mai leggeranno queste note, vorrei solo chiedere ai ragazzi che ci facciano dono di una produzione sempre maggiore, perché noi non siamo mai stanchi della loro musica, delle loro note, del loro genio.”

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“Potenza dell’amore”

Daniele Benanti (Francia)

(tradotto dal francese)

Versione francese

Innanzitutto, devo dire che non mi era mai successo prima di dichiarare il mio amore per un cantante, non avevo mai provato questa particolare forma di amore, nemmeno durante la mia adolescenza. Si tratta quindi per me di una esperienza nuova. Un giorno di aprile 2009 stavo facendo zapping tra i canali italiani e francesi senza trovare nulla di interessante. Poi, per caso, una voce su Rai Uno catturò la mia attenzione. Un ragazzino con la faccia tonda cantava, aveva una voce giovane ma già allenata, possente e vigorosa ma soprattutto dimostrava una capacità interpretativa incredibile per un bambino. Tutti capiranno di chi sto parlando.  Da allora il seme dell’amore si è piantato nel mio cuore e ha iniziato a germogliare, portandomi a comportarmi in maniera bizzarra. Non più ho perso un solo episodio di quella trasmissione e ho quindi scoperto anche Gianluca e Piero, altre due stupende voci. Ero sempre stata contraria a queste trasmissioni, in cui si esibiscono  bambini, e mentre li guardavo cresceva in il timore che questi talenti con voci non ancora formate potessero essere distrutti dallo sfruttamento mediatico troppo precoce. Calò poi un lungo silenzio su di loro prima di vederli riapparire prima come Il Trio poi come Il Volo. Non vi racconterò la mia spasmodica ricerca su internet, ho saltato i pasti per cercarli sul computer mentre ero al lavoro dato che non avevo internet a casa, ho visionato tutti i video esistenti su Youtube, li ho guardati e riguardati innumerevoli volte, come fossi tornata adolescente.

Che dire, non posso fare a meno di ascoltarli ancora e ancora. Mi portano altrove. Sicuramente c’è un motivo fisico, l’armonia delle loro tre voci fa vibrare qualcosa in me che mi fa stare bene, ma BENE.

Devo anche confessare la mia preferenza per quello che ho sentito per primo. E adesso, la notte alle tre del mattino, quando i farmaci anti-dolore non fanno più effetto e non posso prenderne altri metto le mie cuffie, ascolto la sua voce, e il dolore si allontana … Potere della psiche, potere dell’amore !

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“Il principe Calaf, il valente cavaliere e il grande tenore”

Patrizia Ciava (Italia)

Versione integrale

English version

Gennaio 2017: Fino a un paio di mesi fa ignoravo l’esistenza de Il Volo. Li ho scoperti per caso, come poi ho saputo accade a molti dei loro estimatori. Senti le loro voci da qualche parte e non ti dai pace finché non scopri chi sono, quasi ti trasformassi d’incanto in un marinaio irretito dal canto delle sirene. Ho letto la testimonianza di una donna inglese che li ha sentiti per la prima volta in un ristorante e ha chiesto alla proprietaria se sapeva chi fossero, un’altra mentre era in chat con un amico che ascoltava il loro CD in auto.

La sera in cui scoprii il Volo stavo facendo zapping tra vari canali alla ricerca di un film avvincente per rilassarmi dallo stress di una giornata pesante quando un programma trasmesso da Canale 5 attirò la mia attenzione. A posteriori non saprei nemmeno spiegare cosa fu esattamente a colpirmi. Si trattava di un concerto già iniziato, il palco con l’orchestra e il coro era stato montato nella splendida cornice di Piazza Santa Croce, a Firenze, gremita di spettatori. In primo piano c’era un giovane che cantava l’aria Nessun Dorma tratta dalla Turandot. L’espressione intensa, quasi sofferta, dipinta sul suo volto, insieme alla voce calda e profonda conferiva alla musica, già di per sé struggente, un pathos particolare. Sembrava un eroe romantico di altri tempi, il suo aspetto era particolarmente adatto all’aria che stava eseguendo, aveva il perfetto “physique du rôle” per impersonare il principe Calaf pronto a conquistare la sua bella principessa. Il coro intonò il refrain e subito dopo subentrò un tenore dalla voce limpida e cristallina. Anche lui avrebbe potuto interpretare la parte del valente cavaliere, ma più spavaldo e fiero. Infine un terzo tenore completò l’esecuzione con una voce corposa e potente, raggiungendo note altissime senza apparentemente alcun sforzo. In realtà tutti e tre sembravano attori più che cantanti lirici. Abituati a tenori di mezza età, solitamente corpulenti e poco avvenenti, la prestanza fisica di questi tre interpreti, la loro giovinezza, la passionalità con cui cantavano unita alle voci poderose e ben impostate creava un insieme stupefacente. Al termine del brano il direttore d’orchestra si voltò e con immenso stupore riconobbi Placido Domingo. Il pubblico eruppe in una lunga e fragorosa standing ovation mentre io mi chiedevo sempre più sbalordita: “Ma chi diavolo sono questi tre giovani, diretti addirittura da uno dei più grandi tenori e maestri al mondo?”

Rimasi incollata allo schermo fino alla fine del concerto, pur non essendo particolarmente amante delle lirica. I tre cantanti alternavano arie di opera a brani della tradizione napoletana ed eseguirono anche canzoni in spagnolo e classici inglesi, come My Way, esibendo pronunce perfette (che ho potuto apprezzare essendo di madre-lingua e che mi ha molto stupito perché non avevo mai sentito nessuno cantare in una lingua straniera con un accento così perfetto (*)). Non saprei dire se la loro esecuzione delle arie liriche fosse irreprensibile dal punto di visto tecnico e francamente non mi interessava. C’era qualcosa nella loro espressività, nella loro vocalità e nelle loro interpretazioni che mi incantava. Quando cantavano in coro le loro voci non si sovrapponevano ma rimanevano ben distinguibili creando una armonia sublime. Mi meravigliava, inoltre, la trepidazione che si leggeva nei loro sguardi al termine di ogni brano mentre attendevano il responso del pubblico e la loro autentica gioia quando ne ricevevano il caloroso tributo, perché dimostrava un candore e un’umiltà raramente riscontrabili in chi ha ottenuto il successo che chiaramente dovevano aver raggiunto per esibirsi in quel contesto. Ero sempre più curiosa di scoprire chi fossero. Le esecuzioni canore erano inframmezzate da brevi interviste in cui spiegavano com’era nato il progetto Tributo ai Tre Tenori ma che rivelavano poco di loro, ero riuscita solo ad afferrare il nome del trio: Il Volo. Poco prima della fine del concerto, fu annunciata la trasmissione successiva, Matrix, che sarebbe stata incentrata su di loro e, pur essendo stanchissima dopo una giornata di lavoro, decisi di  guardarla.”

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“Chi li conosce non può non apprezzarli e non amarli”

Daniela Perani (Italia)

“14 febbraio 2015: era quasi mezzanotte, in quelle sere si stava svolgendo il Festival di Sanremo, un programma che non stavo seguendo. Mio marito mi dice: “Ma lo sai che stasera c’è la finale di Sanremo e sembra che i tre tenorini siano tra i favoriti?” I tenorini. Mi ricordavo di aver visto anni prima una loro esecuzione, bravi, mi erano piaciuti, dei bambinetti paffutelli di cui non avevo sentito più nulla, o forse qualche rara notizia ogni tanto. Prendo il telecomando e cerco il canale, in quel momento Carlo Conti stava dicendo “terzo classificato, Malika Ajane”, rimanevano il Volo e Nek che dalle voci era molto favorito.  Conti fa entrare entrambi e vedo con stupore che i tre ragazzini paffutelli hanno lasciato il posto a tre bei ragazzi, tre figurini elegatissimi, quasi irriconoscibili. Carlo Conti decreta il vincitore “Il Volo”, io e mio marito ci guardiamo, eravamo contenti per loro ma non avevamo ancora sentito la canzone. Finita la premiazione Conti chiede di ripetere la canzone, il titolo è Grande Amore”. Appena la canzone è iniziata ci siamo guardati con stupore, era bellissima, una musica e un ritmo coinvolgenti, le voci meravigliose si univano in un crescendo fantastico. E’ stato subito Grande Amore !! 

Il giorno dopo ho incominciato a documentarmi su di loro, vedere video, leggere notizie e scopro che all’estero sono molto conosciuti e anche molto benvoluti. Nel frattempo i tre annunciano che saranno all’Eurofestival, bene li avremmo sicuramente guardati. Qualche giorno dopo annunciano un tour italiano, dico subito a mio marito :” dobbiamo andare a Verona, io voglio vederli in concerto”. Premetto che non siamo grandi frequentatori di concerti musicali, prima del Volo ne avremo visti tre o quattro in tutto. 
Intanto la mia ricerca di video  e notizie prosegue e questi ragazzi mi piacciono sempre di più .I video amatoriali mostrano lati del loro carattere che mi piacciono tantissimo, sono gentili con i loro fans di qualiasi età, simpatici,mai sboccacciati, sempre impeccabili nei concerti, come veri professionisti eppure sono giovanissimi.La ricerca diventa quasi ossessiva, ho bisogno di sapere tutto di loro e scopro che sono sempre seguiti dalle loro famiglie, gente molto semplice e di buoni principi, scopro che all’estero sono veri ambasciatori della loro amata Italia, non perdono occasione per parlare della loro terra.

Non riesco a prendere i biglietti per Verona , tutto sold out, ma poco dopo confermano un concerto a Brescia dove vivo. Corro a prendere i biglietti per me, mio marito e mia figlia. In una caldissima serata di luglio siamo in Piazza Loggia, all’aperto, in quinta fila e aspettiamo il loro ingresso, non sapevamo neanche cosa aspettarci. 
Puntualissimi iniziano il concerto. Se vedendoli in televisione ci erano piaciuti, come li sentiamo iniziare le prime strofe de “Il Mondo”, rimaniamo tutti a bocca aperta, non solo noi, tutto il pubblico presente. 
Che dire; meravigliosi! 
Esecuzioni impeccabili, emozione pura , non c’è pausa tra una canzone e l’altra, non c’è presentazione, loro sono tutto, cantanti, presentatori, simpaticissimi intrattenitori, grande padronanza del palco e assoluto contatto con il pubblico che è subito affascinato e travolto dalla loro presenza e le loro voci? Una potenza che lascia senza fiato, una dolcezza struggente, un’armonia coinvolgente. Un successo.

Siamo stati a  Firenze ed è stata davvero una NOTTE MAGICA, prima del concerto c’era una tensione ed un’ emozione nell’aria veramente palpabili e credetemi il boato con cui il pubblico presente reagiva alle loro esecuzioni nel video non rende l’idea di quello che è stato veramente quella sera. Da allora non passa giorno che non mi informi su di loro, grazie al Volo ho trovato tante amicizie preziose e tanti amici anche dall’altra parte del mondo che non avrei mai pensato di avere e nemmeno di poter anche incontrare.

Tutti noi che li seguiamo siamo d’accordo nel dire che più li conosci e più ti senti attirata dal loro “potere” e dalla loro “benevola influenza” per questo non tolleriamo certa stampa e certi critici che cercano in tutti i modi di screditarli agli occhi della gente che non li conosce affatto, quasi abbiano paura che anche loro possano essere attratti da questa “magia” perchè è indubbio, chi li conosce non può non apprezzarli e non amarli.”

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“Un senso di gioia e di calore “

John from CT (USA)

(tradotto dall’inglese)

English version

La mia “carriera” di Volover è iniziata esattamente un anno fa, quando con un gruppo di colleghi abbiamo deciso di imparare l’italiano. Volevo che il nostro programma didattico includesse argomenti che ci interessavano e tutti noi abbiamo deciso che la “musica tradizionale italiana” avrebbe dovuto essere parte dei nostri studi. La mia prima ricerca su Google ha evidenziato un video su YouTube di “O Sole Mio” cantato da chi-sapete-voi. Non avevo mai sentito parlare de Il Volo prima. I miei compagni ed io ci siamo seduti a guardare un paio di video dei ragazzi e siamo rimasti tutti folgorati. Il resto, come sapete, è storia.

L’Oakdale Theater di Wallingford, Connecticut, è la location perfetta per questo tipo di eventi, con un auditorium, da 4600 posti che è più ampio che profondo. Se si escludono un paio di sedie in fondo, nella galleria superiore, era tutto esaurito.

Sebbene non tutti abbiano i mezzi, fate dei sacrifici ma cercate di acquistare un biglietto nelle prime file perché anche se tutti noi siamo lì per le loro voci, il piacere aggiuntivo di poter vedere le loro facce, le loro espressioni, i loro gesti da vicino, aggiunge una dimensione incredibile all’intera esperienza, che non può essere goduta allo stesso modo se è proiettata su uno maxi schermo laterale a diversi metri di distanza. L’orchestra diretta dal Maestro Diego Basso era composta da circa 22 musicisti e, bisogna dar loro merito, sono stati incredibili. La scaletta prevedeva canzoni come “Il Mondo, L’immensità, Io che non vivo, Tonight, En Aranjuez con tu amor, E lucevan le stelle, Piove, Beautiful that way, Delilah, Caruso, My way, Quando l’amore diventa poesia, Unchained melody, Eternally, Anema e core, No puede ser, Grande amore” ecc. Alcuni brani erano eseguiti con la combinazione perfetta di tutte e tre le voci, ma anche in duetto e da solisti. I due brani d’opera cantati da Piero e l’”Anema e core” di Gianluca mi hanno fatto scuotere la testa dall’emozione; i brani da solista e i duetti di Ignazio erano davvero eccelsi e il crescendo delle loro voci in TUTTI i loro brani era tanto vicino alla perfezione quanto è umanamente possibile, specialmente per un gruppo di ventenni. Sono rimasto un po’ deluso che non abbiano cantato alcuni dei brani più recenti che preferisco, tra cui “La vita, L’amore si muove, e Canzone per te”, ma, essendo il mio primo concerto, sono stato felice di poter ascoltare alcuni dei loro primi brani del repertorio. I ragazzi hanno ricevuto circa quindici standing ovation, cosa che non avevo mai sperimentato prima in nessuna esibizione live di nessun tipo. Anche il mix di inglese, italiano e un paio di brani in spagnolo erano appropriati per questo pubblico. Gli intramezzi di battute e comicità sono state principalmente in inglese ed hanno intrattenuto il pubblico senza risultare eccessive: il nostro burlone Ignazio è stato esilarante nel rendere agevoli i passaggi tra le canzoni. La serata ha regalato un’ora e 55 minuti di estasi musicale e vocale per qualsiasi persona di qualsiasi età. Tutti noi sappiamo che l’italiano è una lingua bellissima e che anche la descrizione di una cura canalare può suonare romantica, esotica e celestiale, solo perché è in italiano. Comprendere il testo quando Gianluca sussurra “Te voglio bene” o quando Piero piange “E muoio disperato” o quando Ignazio proclama “Quando vivo, vivo solo in te” fa una grande differenza: non mi stancherò mai di ripetere che conoscere un po’ della lingua aggiungerà moltissimo all’esperienza del concerto, così come nell’ascoltare la loro musica a casa. Se non potete fare un corso di lingua professionale, compratevi un frasario Berlitz per viaggiatori, iscrivetevi a lezioni a basso costo in una scuola o se siete capaci di navigare in internet, scaricatevi podcast gratuiti in lingua da riprodurre sul computer, tablet o smartphone. Tutti i miei compagni di studi sono stati così felici di comprendere i testi cantati nella loro lingua madre anziché dover immaginare cosa stavano dicendo. Per prepararci al concerto, avevamo preso un po’ delle loro canzoni e analizzato i testi, verso per verso. Dopo il concerto finalmente, il Meet & Greet (incontro con gli artisti). Per la maggior parte di noi, 225$ (e anche di più in alcuni luoghi) sono tanti soldi ma i 100$ di supplemento per incontrarli di persona sono stati i cento dollari meglio spesi della mia vita. Per la maggior parte di noi incontrare anche per un minuto qualcuno che ha portato così tanta gioia nella tua vita è davvero un tempo speciale, un ricordo prezioso per sempre. Se potete permettervelo, fatelo.

Arriva il mio turno. Stringo con decisione le mani di ciascuno: “Ragazzi, volevo ringraziarvi, non solo per la meravigliosa esperienza di stasera, ma per avermi introdotto al vostro stile musicale del ‘bel canto’ e per avermi aperto gli occhi sul mondo dell’opera, e per aver portato così tanta gioia ed un po’ di Italia a casa mia”. I loro occhi e sorrisi avrebbero potuto illuminare la notte più scura. Poi ho continuato in italiano con accento corretto: “La tua musica mi ha ispirato per imparare l’italiano!” Gianluca ha alzato il pollice, Piero ha semplicemente detto “WOW” e Ignazio mi ha messo il braccio attorno alle spalle e ha detto qualcosa del tipo “Grazie, questo è ciò che ci piace fare”. Il tempo delle foto è trascorso velocemente, e poi è arrivato il turno degli altri del mio gruppo. Alla fine del M&G ufficiale, i ragazzi si sono mescolati alla folla per un po’ e ho avuto modo di salutare velocemente Barbara V.. Sono tornato alla mia macchina, in una serata amaramente fredda, non triste perché tutto era finito, ma con un senso di gioia e calore perché sì, anche se per tre brevi ore, avevo avuto un incontro meraviglioso con i miei tre nuovi “amici” dall’Italia.

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“Talento, umiltà e carisma”

Stella Maris Bortolotti (Brasile)

(tradotto dal portoghese)

Versione portoghese

Ho conosciuto Il Volo nel novembre 2013 e, come la maggior parte delle persone, è stato amore a prima vista. Un’amica mi aveva detto di aver visto la pubblicità di tre giovani tenori italiani che si sarebbero esibiti al Teatro Bradesco, qui a San Paolo, il mese successivo. Dato che mi piace la musica italiana ho deciso di andare a vederli. I giorni passarono, quando mancavano pochi giorni al concerto ho deciso di fare una ricerca su di loro e ho scoperto che erano molto giovani. Ero preoccupata, pensando che era un gruppo per adolescenti e che mi sarei sentita “un pesce fuor d’acqua.” Ma, dato che avevo comprato i biglietti e anche la mia amica sarebbe venuta con il marito, ho deciso di andare comunque perché quel tipo di musica non poteva essere solo per adolescenti.  

Venne il giorno e, con mia grande sorpresa, vidi che il teatro era pieno. Le migliaia di persone che erano lì conoscevano già Il Volo. Mi sono tranquillizzata quando mi sono resa conto che c’erano persone di tutte le età, tra cui molti uomini, e non solo adolescenti.

Quando apparvero sul palco, era come se li conoscessi da molto tempo, tanto grande era l’empatia che creavano subito intorno a loro. E’ successo a tutti noi! Ogni canzone ci lasciava incantanti: che belle voci, che talento e che simpatia! Ci hanno conquistato con le loro canzoni, con le loro parole e con i loro scherzi. Ci siamo divertiti in quello show. La maggior parte delle canzoni erano quelle che già conoscevamo e che ci erano piaciute molti anni fa. Ma anche le nuove canzoni cantate da loro sono stati meravigliose. Non volevo che lo spettacolo finisse. Siamo usciti di lì conquistati. Il giorno dopo, ho voluto saperne di più su di loro e ho scoperto che erano venuti in Brasile l’anno precedente (2012) per promuovere un CD e molti brasiliani li avevano conosciuti e amati. Da lì, ho imparato tutto su di loro, comprato CD, DVD e sono andata a unirmi ai loro gruppi di fans nei social network. Ho iniziato a guardare la RAI (TV via cavo) e molti programmi per siti Internet per guardare i loro concerti. Molte persone in Brasile lo fanno. Non vedevo l’ora di un nuovo loro concerto in Brasile e, infine, è arrivato nel maggio 2016. C’erano cinque concerti nel  mio paese e ho assistito a due di loro a San Paolo, che mi sono piaciuti tanto. Per la nostra gioia, hanno cantato anche “Garota de Ipanema”. Gianluca ha cantato in portoghese! Hanno conquistato ancora più persone. Ogni giorno, che passa li ammiro di più Per me, hanno un incredibile talento, umiltà e carisma. Sono affascinanti! Tutta la mia famiglia li ama. Siamo tutti fan !!!

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“La “Volite”:  una bellissima malattia

Melina Anastasi (Italia)

Nel 2009, buttando un occhio distratto alla Tv, che normalmente tengo accesa senza prestarvi realmente attenzione, nella trasmissione di un talent show avevo visto tre ragazzini teneri, paciocconi e un po’ “imbranati”. Mi avevano colpita immediatamente, perché nonostante fossero ancora quasi bambini avevano voci potenti, da uomini e fuori dal comune. Ho pensato: che fenomeni! Era la puntata finale, e dopo quella per me fugace visione, li ho persi di vista. In verità qualche notizia sporadica arrivava dall’estero, dove stavano riscuotendo un enorme successo ed erano ormai famosi, come Il Volo, ma la stampa ed i media italiani per lo più li ignoravano.

Una sera di maggio 2014 guardavo un programma di una TV locale siciliana e, all’improvviso, rivedo i tre “tenorini”, come amano definirli ancora adesso alcuni dei nostri cosiddetti critici con il malcelato intento di denigrarli. Non avevano più nulla dei tre anatroccoli, si erano trasformati in giovani cigni, sicuri e professionali, con le voci maturate ed educate dallo studio continuo, anche le loro interpretazioni erano mutate, vi riversavano una passione, un’espressività, un coinvolgimento di tutto il corpo che mai avevo visto in un artista, non cantavano le canzoni, le vivevano, diventavano musica loro stessi! Immagino sia questo il segreto delle grandi emozioni che trasmettono, oltre ovviamente all’innegabile dono di portentose corde vocali. Nelle armonie comuni, le voci pur amalgamandosi perfettamente, restavano del tutto riconoscibili, cosa questa davvero rara. Creavano una magia, un’alchimia particolari.

Da quella sera sono stata infettata dalla “Volite acuta”, bellissima malattia incurabile, altamente contagiosa e diffusa in tutto il mondo, come ho appreso più tardi. Ho spulciato qualsiasi cosa disponibile su di loro, scoprendo il loro immenso successo all’estero, ma anche le loro personalità e modo di essere. Gianluca il baritono, bellezza classica, voce avvolgente e profonda, soffice come il velluto, che all’occorrenza diventa anche vigorosa, che sfiora o trafigge. Dolce e raffinato ma che nasconde una vena divertente! Piero il tenore eroico, ben piantato e piacente, timbro potente, corposo, dalle note alte, che scuote ed esalta. Ponderato e responsabile, ma pure lui giocoso e ridanciano! Ignazio il tenore lirico, bello, affascinante e simpatico, voce incredibilmente versatile, limpida, dal tono inconfondibile, capace di raggiungere note altissime, ma anche basse, che può essere possente oppure un melodioso sussurro, il suo canto accarezza o infiamma, ma sempre penetra nell’anima! E’ un mattacchione, un burlone, però sensibile e schivo! Tutt’e tre veri e seri professionisti, generosi, umili, cortesi, ragazzi puliti e genuini, nessuna posa da superstar, quali in effetti sono. I loro sono spettacoli di intrattenimento completi, con un grande mattatore, Ignazio, ed i suoi degni compari. Tre commedianti nati! E si ride, ci si intenerisce, ci si commuove, ci si emoziona. Interagiscono e coinvolgono il pubblico come si fa con dei vecchi amici!

La loro musica ormai è parte fondamentale della mia vita, mi colora giornate grigie, e mi allevia il fardello quotidiano. Grazie a loro inoltre ho conosciuto amici (alcuni non solo virtualmente) con i quali condivido e scambio pensieri ed opinioni su tutto. Li seguo e mi informo su di loro, gioisco, mi angustio o mi arrabbio a secondo degli eventi, vado ai loro concerti quando posso, un’esperienza da provare, perché i video o le apparizioni televisive  non rendono l’idea e non preparano a quello che è vederli ed ascoltarli dal vivo. Quando lo spettacolo finisce, si resta  attoniti quasi non ci si volesse svegliare da quell’incantesimo, e si cominciano a contare i giorni per il prossimo. Questi ragazzi stregano, provocano dipendenza, forse è per questo che tanti dei nostri imbratta fogli e pseudo esperti, si affannano a sminuirli e deriderli…. si preoccupano della nostra salute, vogliono arginare e prevenire il propagarsi dell’epidemia!!

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“Grazie di esistere”

Telma Nogueira Camarotti (Brasile) 

(tradotto dal portoghese)

Versione portoghese

Ho conosciuto i ragazzi de Il Volo a metà agosto 2016. Era un sabato e la mia famiglia era riunita per il pranzo. Durante il pasto mio figlio mi mostrava dei video e uno di questi attirò la mia attenzione, si trattava di un gruppo di ragazzini italiani, ancora adolescenti, chiamati Il Volo. E’ stato amore a prima vista! Ci hanno incantato. Abbiamo poi guardato altri video in cui erano già adulti, e ascoltarli cantare Volare, Sole Mio, Granada e Ave Maria ci ha commosso. Ad ogni interpretazione rimanevamo sempre più affascinati dal loro talento, dalle loro voci divine, dal loro carisma e dalla tenerezza che ispiravano. Ho chiesto a mio figlio come aveva conosciuto Il Volo, perché fino a quel momento io non li avevo mai sentiti nominare e non mi spiegavo perché non avevo avuto la fortuna di incontrarli prima. Lui mi disse di averli visti in una trasmissione, Fantastic, un programma di varietà della domenica di una delle nostre reti televisive. Da allora ho iniziato a cercare su Google e YouTube video, clip dei loro concerti, foto, programmi in cui avevano partecipato in Brasile per poi condividerli nella mia pagina Facebook. Ho visitato diversi gruppi in cui i fan possono avere informazioni sulla loro carriera e foto. Ho così trovato molti amici virtuali, perché i fan club di volovers formano una famiglia, la famiglia Il Volo.

Io sono disabile, in una sedia a rotelle a causa della poliomielite, e naturalmente non ho altri hobby, trascorro la maggior parte del tempo a guardare i loro video, a commentare le notizie e a condividere foto. Ad ogni loro nuova affermazione professionale sono felice per loro e orgogliosa del loro successo, e se qualcuno ne parla male li difendo con le unghie e con i denti. Questi ragazzi sono doni di Dio nella nostra vita, una benedizione! Attendo con ansia il mese di settembre, quando dovrebbero venire in Brasile per presentare il loro concerto, spero di riuscire ad andare a vederli e ad abbracciare ciascuno di loro. E’ un sogno che spero Dio vorrà aiutarmi a realizzare. Che Dio vi benedica, siate sempre più uniti e abbiate sempre più successo. Ringrazio Il Volo di esistere!

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“Una irripetibile magia”

Musetta Costa (Italia)

Per anni ho guardato il Festival di Sanremo a spizzichi e bocconi , trovando in mezzo a tante schifezze delle perle come le canzoni di Mia Martini. L’unica volta, in età adulta, che ho guardato un intero festival fu nel ’94, quando vinsero due toscani, Aleandro Baldi tra i big e Andrea Bocelli tra le nuove proposte, e da toscana la cosa mi dette una certa soddisfazione. Concedetemi un po’ di campanilismo! Ma ho sempre dato un’occhiata alla serata finale, e proprio alla fine, per sapere chi avesse vinto. Così successe il 14 febbraio del 2015. Tornando a casa accesi la tv e vidi Conti circondato da tre ragazzini, Il Volo. Il Volo? E chi sono mi chiesi! Li guardai con attenzione. Vidi uno scricciolo dal visino tanto bellino, forse troppo, estremamente emozionato, poi un altro ragazzo dall’aria più severa con degli strani occhiali rossi ed infine il più alto, con baffetti alla D’Artagnan, dal sorriso dolce e l’aria che mi sembrava imbarazzata! Ciò che mi colpì di tutti e tre fu il ciuffo che si ergeva sulle loro teste, sorrisi a vederli con i capelli così “impomatati”! Poi Conti li invitò a riproporre la loro canzone vincitrice. Partite le prime note confesso di aver alzato il sopracciglio ed aver detto a voce alta: “Uffa la solita canzone sdolcinata”! Poi Gianluca cominciò a cantare, e poi Ignazio e poi Piero e poi….non c’erano più faccini efebici, occhiali rossi, moschettieri, ciuffi, non c’era nemmeno la canzone ma solo la VOCE, anzi le VOCI. Rimasi come inebetita a sentire tanta bellezza, mi persi in quelle voci, quando calde ed avvolgenti, quando limpide ed acute, quando alte e al tempo stesso solide, ferme. E per la prima volta avvertii un senso di perdite quando la canzone finì! Accesi il computer e su Wikipedia capii perché questi ragazzi erano tra i big. Pochi giorni dopo seppi che sarebbe stati ospiti dalla Carrà a Forte Forte Forte. Dal colpo di fulmine passai ad un vero innamoramento: non solo le voci, non solo le loro interpretazioni ma anche la padronanza della scena, la simpatia. Cominciò una ricerca forsennata su Youtube, guardai tutto ciò che riguardava i ragazzi, canzoni, video, interviste, conobbi le loro famiglie, vidi i mondi in cui erano cresciuti. Poi vincendo la mia avversione profonda per Facebook cominciai a collegarmi, e scoprii che non ero certo la sola ad essermi totalmente rimbecillita per questi ragazzini. Ma l’innamoramento divenne autentico amore il 15 gennaio 2016 quando i miei figli mi regalarono il biglietto per il concerto del Volo al Mandela Forum, il palasport di Firenze. Arrivai con un paio di amiche ed altre loro conoscenti, i 7000 posti erano tutti occupati, c’era allegria ma era anche palpabile il senso di attesa. I ragazzi arrivarono e quando finirono riavvertii in maniera violenta il senso di perdita, come di abbandono. Non riuscivo ad alzarmi dalla scomoda poltroncina, rimanevo lì come se avessi voluto acchiappare l’ultima nota che ancora sentivo volteggiare nell’aria. La gente sciamava verso l’uscita ed io rimanevo ancora lì. Confesso che avevo voglia quasi di piangere, mi sembrava di aver perso qualcosa di talmente prezioso e che non avrei più ritrovato. Volevo condividere le mie sensazioni con persone che sicuramente mi avrebbero compresa, e così vincendo la mia ritrosia mi iscrissi a fb e qui ho trovato tutte voi con le quali tante parole non servono. Ci intendiamo alla prima! Sono bravi nelle trasmissioni, sono bravi quando li ascolti sui cd, ma sentirli dal vivo, vederli, interagire con loro è tutta un’altra cosa. Quando il primo luglio andai in Piazza Santa Croce sapevo che poi avrei “sofferto”, ma la mia sconfinata ammirazione per loro meritava questo “piccolo dolore”. Nonostante tutto l’ “amore” per questi tre deliziosi trabiccoli di tanto in tanto una lavata di capo mi viene di dargliela, ma sempre con affetto e rispetto, e poi posso dirle io certe cose, le possiamo dire noi, ma se qualcuno si permette di criticarli, di offenderli non esito a tirare fuori gli artigli e a difenderli come farei per i miei figli. Mi auguro che questi ragazzi possano stare insieme per tanti e tanti anni, perché se è vero che potrebbero avere brillanti carriere singole, è anche vero che riesco a sognare solo quando le loro mirabili voci si fondono, riuscendo a creare un’irripetibile magia.

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“Ipnotizzata dalla magia delle loro voci”

Susan J. Ambrosini (England)

(tradotto dal’inglese)

English version

Sono sempre stata un’amante della musica, soprattutto considerando che sono nata alla fine degli anni cinquanta e sono cresciuta con i Beatles e molti dei cantanti americani come Bing Crosby, Perry Como, Andy Williams e, naturalmente, Frank Sinatra. Mi sono trasferita in Italia con mio marito, che è italiano (Ambrosini è infatti il mio cognome da sposata), nel 1985 e ho imparato gran parte del mio italiano guardando la televisione. Mi è sempre piaciuta Antonella Clerici e quando ho sentito parlare del suo nuovo programma, Ti lascio una canzone, decisi di guardarlo. E’ stato qui che ho avuto il mio primo assaggio delle voci dei tre giovani ragazzi che in seguito divennero Il Volo, Piero Barone, Ignazio Boschetto e Gianluca Ginoble, che partecipavano come singoli concorrenti. Ciascuna di quelle voci era unica in sé, Piero la cui voce era stata evidentemente educata e formata, Ignazio che poteva raggiungere una vasta gamma di note e Gianluca, un baritono, con una voce calda e morbida. Ipnotizzata da queste voci, divenni una spettatrice regolare ogni sabato sera, e man mano che le settimane passavano  il loro talento emergeva sempre più finché il regista decise di unirli come i “Tre Tenorini”. Nessun brano sembrava difficile per questi tre ragazzi, le loro esecuzioni provocavano lunghi ed entusiastici applausi. Gianluca Ginoble vinse il concorso  e i tre tenorini iniziarono la loro avventura.

Persi di vista i ragazzi dopo quello spettacolo e non riuscivo a capire cosa gli fosse successo. C’erano ogni tanto frammenti di notizie sui giornali e riviste italiane su Il Volo, che si era formato nel 2010, e sui loro successi all’estero, in America del Nord e del Sud, ma nessuna vera copertura nel loro paese d’origine. Ho comprato il CD “We are Love” e amato ogni minuto di ogni brano, poi ho cercato nel web altri CD. Purtroppo, i concerti che erano stati programmati nel 2014 non erano stati ampiamente pubblicizzati e persi il loro concerto a Marostica (VI).

Alla fine del 2014, iniziarono i preparativi preliminari per il  Festival di Sanremo 2015 e i nomi dei “grandi” furono annunciati, finalmente Il Volo apparve nella lista! Avevo visto il festival di Sanremo solo un paio di volte e non mi piaceva molto ma ora che sapevo che questi ragazzi avrebbero partecipato non avevo intenzione di perdermelo, nemmeno se giocava la squadra di calcio preferita di mio marito, l’Inter! Appena suonarono le prime note e Gianluca iniziò a cantare, capii che quella era la canzone vincente! Una canzone tradizionale italiana, proprio come dovrebbe essere per il più famoso festival della canzone in Italia. La loro performance fece scattare il pubblico in piedi con una standing ovation tumultuosa che si ripeté ogni volta che esibirono. Anche se durante la serata finale ci furono un po’ di polemiche, avevano vinto e la loro straordinaria avventura era davvero iniziata. Molte stazioni radio trasmettevano “Grande Amore” e loro apparivano negli show televisivi. Finalmente  l’Italia e gli italiani si erano svegliati e avevano capito di avere un fenomeno nel loro paese!

Per me, questo è stato l’inizio di una passione iniziata fin dalla prima volta che li avevo visti nel 2009. Ho comprato tutti i CD disponibili on-line, anche le versioni internazionali, e cercato in  internet ogni possibile notizia su di loro. L’Eurovision Song Contest è stata una delusione perché arrivarono terzi anche se il voto del pubblico li aveva eletti vincitori. Ma anche se il risultato era stato deludente non li aveva dissuasi dal loro sogno di portare “Il bel canto” nel mondo. Le date del tour furono annunciate e riuscii a ottenere i biglietti per il concerto di Verona, che sarebbe stata l’ultima tappa del tour, per me, mia figlia e 4 amici. Non vedevo davvero l’ora di vederli dal vivo.

Ho una malattia cardiaca congenita dall’età di 19 anni e ho subito 4 interventi chirurgici a cuore aperto e 3 sostituzioni di pacemaker, ma le voci e la musica di questi ormai giovani uomini è una boccata d’aria fresca per me, mi fanno star bene e mi danno un senso di euforia. Dovevo subire un’altra sostituzione del pacemaker nel 2015 programmata nel mese di aprile. I biglietti erano stati acquistati per il concerto di Verona che per fortuna era stato rinviato a settembre a causa del Eurovision Song Contest. Ho avuto il mio intervento chirurgico alla fine di aprile e stavo meglio, ma poi ha avuto una ricaduta e l’operazione doveva essere ripetuta all’inizio di luglio. Ero in preda al panico, come potevo rimettermi in tempo per andare al concerto? Dopo una settimana in ospedale, tornai a casa per la convalescenza e ogni giorno ascoltavo Il Volo con le mie cuffie sulle orecchie. Grazie alla mia meravigliosa figlia e ai miei fantastici amici sono riuscita ad andare al concerto e, ancora una volta, l’incanto de Il Volo ha operato la sua magia su di me.

Dopo questo concerto, ho trovato un paio di fan club sul web e Il Volo- Fan Club italiano mi ha contattato dopo che avevo fatto un commento sulla loro pagina, chiedendomi se volevo fare un po’ di lavoro di traduzione dall’italiano all’ inglese, e mi sono sentita onorata per questa richiesta. Questo lavoro mi ha aiutato a perfezionare il mio italiano e a scoprire tante cose su Il Volo e le loro vite. Un articolo in particolare, “Dietro Le Quinte”, è stato difficile ma in pochi giorni sono riuscita a tradurre l’intero articolo che è stato poi pubblicato sul Word Press blog IVIFC e ho continuato a fare alcune traduzioni fino al novembre 2016, quando mi è stato detto che i miei servizi non erano più graditi. Ora lavoro per la pagina All About Il Volo, traducendo dall’italiano in inglese e, a volte, in italiano.

Il concerto successivo a Verona era stato annunciato per il 4 luglio e anche se avevo la tessera di Il Volo non c’era pre-vendita e i biglietti stavano scomparendo velocemente.  La mia salute era ancora un po’ precaria e sei settimane prima del concerto ero di nuovo a casa con la tachicardia e, ancora una volta, la terapia Il Volo mi ha aiutata a superare quel momento, poi con la mia medicina nella borsetta sono andata al concerto di Verona per un’altra serata mistica .

Questa è la mia umile storia della scoperta di Il Volo. Li ho adorati fin dal 2009 e, a modo loro, mi hanno amato attraverso la loro voce e la loro musica, anche se non sanno  chi sono. Ho appreso tutto su di loro e le loro famiglie attraverso le mie traduzioni, ho fatto amicizia su Facebook con persone di tutto il mondo, e mi sono goduta tutto quello che hanno portato di positivo nella mia vita. Piero è quello serio, maturo ma con un meraviglioso senso dell’umorismo; Ignazio è divertente e ironico, ma anche lui sa essere serio quando vuole; e Gianluca ha un modo di farti sentire speciale solo guardandoti e sorridendoti. Ognuno di loro è sensibile, umile e, soprattutto, consapevole del talento straordinario che ha, hanno mantenuto tutti e tre i piedi ben saldi a terra durante la loro scalata al successo. E’ la loro semplicità che li rende meravigliosi, non sono mai troppo impegnati per scattare una foto con un loro fan o per firmare un autografo, mai troppo occupati per far visita a persone meno fortunate di loro e sono molto attivi nel fornire supporto agli enti di beneficenza. Piero, Ignazio e Gianluca, sono tre giovani davvero unici!!

Sarò al concerto di Verona il 19 maggio, ancora una volta con mia figlia e degli amici, questa volta in seconda fila. Una Notte Magica e Il Volo mi aspettano e, chissà, forse il mio sogno di conoscere di persona questi tre giovani straordinari alla veneranda età di 61 anni si avvererà!

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“Ascoltarli tutti i giorni è terapeutico”

Dalia Esse (Italia)

17 Dicembre 2013:  è questa la data del mio incontro con i ragazzi de Il Volo. Come spesso accade è stato un susseguirsi di casualità, il caso ha voluto che quella sera fossi a dormire da mia madre che non stava bene, il caso ha voluto che la tv fosse sintonizzata su Rai uno, precisamente su Porta a Porta. All’inizio ero distratta, c’era la Clerici come ospite, Vespa le chiese se si ricordava di tre ragazzini che anni prima erano stati ospiti nella sua trasmissione e fece partire un filmato tratto da Ti lascio una canzone, trasmissione che non avevo mai seguito, dove i tre fanciulli, piuttosto cicciotelli, eseguivano “O sole mio”. Catturarono la mia attenzione, mi pareva quasi impossibile che da quei tre piccoletti uscissero dei vocioni simili, non ebbi neppure il tempo di stupirmi troppo, che la canzone finì, suonò il campanello di Porta a Porta e in studio entrarono tre ragazzi, bellissimi, eleganti, con dei capelli curati, dei ciuffi strepitosi, mi ci volle un attimo per capire che erano gli stessi del filmato. Mamma mia che cambiamento! Devo essere onesta, per prima cosa mi colpì il loro aspetto, poi iniziarono a cantare, una canzone natalizia, iniziò il più alto, baffetti e pizzetto, un orecchino, occhi neri sorridenti e una voce incredibile, poi il più bassino con una calda voce baritonale e ultimo quello con gli occhiali rossi con la voce da tenore. A questo punto ero già cotta a puntino, seguii con interesse tutta la trasmissione e venni a sapere un bel pò di cose su loro, i nomi, l’età, da dove venivano, parlarono delle famiglie, ma sopratutto capii che erano delle vere star all’estero, raccontavano delle tournée e dei duetti con grandi nomi, senza però darsi delle arie, così semplicemente.

Da quella sera iniziò una ricerca spasmodica su You tube di tutto ciò che li riguardava, credo di aver visto tutti i filmati, le interviste, qualunque cosa avesse attinenza con loro, comprai i loro cd, seguii  tutte le puntate di Ti lascio una canzone 2014, sperando di vederli come ospiti, arrivarono l’ultima sera e annunciarono con orgoglio il primo concerto in Italia, a Taormina, al quale poi si aggiunsero altre date. Il più vicino a casa mia era Marostica, coinvolsi una mia amica, comprammo i biglietti e in settembre assistemmo al nostro primo concerto, in forse fino all’ultimo per la pioggia, con tantissime persone raggruppate sotto i portici,sperando che smettesse.  Poi apparve una stella e il concerto ci fu, le più belle stelle però quella sera erano loro, dal vivo un’ emozione unica, eravamo distanti, era umido, ma io ricordo solo le loro voci e il pubblico in visibilio e il senso di vuoto quando tutto finì. Ho un solo rimpianto, all’uscita c’erano i papà di Gian e Ignazio, non ho avuto il coraggio di parlarci, per far loro i complimenti per i loro stupendi ragazzi. Poi ci sono stati altri due concerti, quello che ho nel cuore Trieste 2015, in piazza Unità d’ Italia, in riva al mare, in seconda fila, vederli interagire con il pubblico, firmare autografi mentre cantavano, Ignazio stendersi sul palco per baciare una signora, persone venute anche da fuori e dopo il concerto l’ incontro con i fan; ho perso Piero, ma ho avuto vicinissimi Ignazio e Gian. Infine Padova 2016, regalo di Natale dei miei figli, mai regalo fu più gradito!

C’è una cosa su Sanremo che voglio dire, so che tante amiche li hanno conosciuti quella sera, ma quando Conti annunciò la loro partecipazione non ne fui felice, non so, ma mi aspettavo le critiche che puntualmente sarebbero arrivate, ero abituata a leggere sotto i loro video dei bellissimi commenti quasi tutti stranieri, un primo assaggio di ciò che sarebbe successo fu dopo il concerto di Assisi, commenti di italiani, non troppo benevoli, ciononostante li televotai, cosa che non avevo mai fatto per nessuno e non misi mai in dubbio la loro vittoria . Troppo superiori!  

Termino ringraziando Piero, Ignazio e Gianluca solo per il fatto di esistere, ascoltarli tutti i giorni è terapeutico, ormai fanno parte della mia vita , gioisco per i loro successi, sto male quando vengono attaccati, non capirò mai come si possa volere del male a questi ragazzi! Mi auguro che rimangano uniti per tantissimo tempo, che non venga loro l’idea di separarsi!  Dovrebbero fare i conti con milioni di fan!!

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“Toccano una corda profonda dentro di me e fanno sorridere il mio cuore” 

Cynthia Tomacruz (Philippines)

(tradotto dall’inglese)

English version

Alcuni anni fa, dopo aver visto un film in internet che comprendeva un certo numero di brani classici italiani, come O Sole Mio che mi piace molto, ho iniziato a cercare la versione strumentale di quella canzone, ma non solo. Ho compilato una playlist di belle canzoni classiche italiane, strumentali, senza voce, per ascoltarle la sera, durante la cena. Nel maggio 2016 ho cercato altre versioni di“O Sole Mio “e trovato quella ufficiale de Il Volo, caricata nel 2011. Ho pensato tra me: “Oh, ma io non sono alla ricerca di brani vocali!’ … Hmmm … però aspetta un attimo … questi ragazzi sono veramente bravi … hanno delle voci corpose ma eh? Sembrano dei bambini, degli adolescenti …. Forse sono in realtà più vecchi di come appaiono.” Così ho scaricato quella versione e iniziato ad ascoltarla … e a guardarli anche …. Poi mi sono accorta che mi piaceva ascoltarli sempre di più, ma anche guardarli, non solo ascoltarli.

Ho guardato le loro varie versioni di ‘O Sole Mio ‘, come quella di American Idol, che mi ha affascinato, e quella all’Arena di Verona. Di solito non guardo concerti online, ma mi piaceva guardare loro. Così ho scaricato sia l’audio che il video per inserirli nel mio dispositivo. Poi, ho visto e scaricato molte delle loro altre canzoni. Mi è piaciuto molto il loro concerto all’Arena di Verona (settembre 2015). Ho pensato: “Wow! Hanno una totale padronanza del palco, sono così sicuri disinvolti e a proprio agio! Eppure sono così giovani!” 

Ho fatto una ricerca sull’Arena e ha scoperto che la sua capienza era di 30.000 in tempi antichi ma ora per motivi di sicurezza la capienza massima è di 15.000 persone ed era stracolmo. Poi è arrivata NOTTE MAGICA, che mi ha pure intensamente coinvolta.  

Continuo ad essere meravigliata e sgomenta dalla consapevolezza che trasmettono una energia positiva che scorre tra di loro e con il pubblico, i loro genitori, fratelli, nonni, amici . Una energia che riscalda il cuore, emoziona, una vitalità che si sprigiona dalle loro interazioni l’uno con l’altro e si riversa anche su di me! Anche quando sono stanca ed è tardi, guardo una loro clip divertente o commovente prima di andare a letto e il mio cuore sorride. Questa è alchimia! Mi sono chiesta più volte: “Ma chi sono? Chi sono questi giovani che riescono a toccarmi il cuore così profondamente? Che riescono a stravolgere la mia stessa anima al punto che piango a volte quando li sento cantare?  Chi erano, da dove venivano – non solo da quale parte d’ Italia, ma oltre! Quali sacrifici e penitenze avevano fatto in ‘passato’ per potermi raggiungere così profondamente? Cosa li rendeva così irresistibili?”

La ricerca online diventò ossessiva, guardavo le loro interviste, clips dei loro concerti, le loro barzellette, i loro scherzi, le loro storie…qualsiasi cosa li riguardasse.

Ho fatto una ricerca intensiva su di loro e visualizzato una quantità enorme dei loro spettacoli, dal 2009 ad oggi, in un incredibilmente breve lasso di tempo. Ho scaricato e segnato tra i preferiti così tante delle loro clip da doverle sistemare in diverse categorie, in cartelle e sottocartelle (concerti, canzoni, caratteristiche, interviste, notizie, commevente, divertente, a casa, Natale, party, social media, blog, libro ecc). 

Sono abbastanza organizzata. Io non parlo italiano, ma a forza di guardare e riascoltare le loro battute incomincio a capirli! Ho notato una frase che dice Gianluca prima di cantare ‘O Sole Mio” all’Arena di Verona di cui non capivo il significato, così ho cercato di telefonare all’ambasciata italiana a Manila per chiederlo. Ho telefonato diverse volte, ma non sono riuscita a contattarli, non riuscivo a capire l’orario di lavoro dell’Ambasciata o il loro sistema telefonico. E comunque, ora so cosa significa . Ci sono arrivata per conto mio alla fine (dopo molto ‘ilvoloing’). (Era la frase: “Adesso cantiamo tutti insieme. Questa la conosciamo tutti”)

E poi mi sono imbattuta nel gruppo Flight Crew. In un primo momento ho pensato che fosse il sito ufficiale dei ragazzi , ma poi ho letto le storie di uomini e donne che esprimevano proprio quello che provavo anch’io. Prima avevo già un interesse per l’ Italia e la cultura italiana ma ora, dopo aver conosciuto Il Volo – i grandi ambasciatori che sono per il loro amato paese – ho imparato molto di più sull’Italia. Anche se non ho incontrato i ragazzi di persona (ancora), né ho visto nessuno dei loro concerti dal vivo mi sembra di conoscerli. Potrebbero essere i miei vicini di casa. Quando erano più giovani, Piero somigliava al fratello minore del mio più caro amico di scuola; Ignazio sembrava il nostro vicino con cui i miei fratelli avevano giocato da bambini, e Gianluca sembrava mio cugino quando era ragazzino. Più di tutto è il loro atteggiamento cordiale, semplice e alla mano che fa sentire subito a proprio agio con loro. Semplicemente, toccano una corda profonda dentro di me e fanno sorridere il mio cuore

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“Il mio innamoramento è cominciato piano piano”

Neide Furukawa (Brasile)

Innanzitutto mi presento: Mi chiamo Neide Furukawa, sono brasiliana ma di origine giapponese. Ho deciso di studiare e poi diventare insegnante d’italiano perché sono sempre stata innamorata sia della lingua sia della musica del Bel Paese.

Alla fine dell’anno scorso ho comprato il CD + DVD “Notte Magica” pensando si trattasse di tre cantanti di lirica soprattutto per la presenza del grande Placido Domingo come direttore d’orchestra. Ma poi, spinta dalla curiosità, ho deciso di cercare informazioni su Il Volo e iniziato a guardare i loro video su Youtube, ed è così che tutto è iniziato…

Il mio innamoramento è cominciato piano piano. Il primo concerto che ho visto è stato quello della RTL al Forum Assago di Milano. Ho fatto più attenzione alle canzoni che conoscevo già, come: “Io che amo solo te, Il mondo, Nel blu dipinto di blu”. Ho visto in due mesi praticamente tutte le loro interviste e ho potuto conoscerli meglio non solo come cantanti ma anche come tre ragazzi molto in gamba e soprattutto divertenti. E solo allora sono diventata una loro fan. Mi piacciono tutte le loro canzoni, ma alcune mi fanno venire la pelle d’oca: quando Ignazio canta “Alleria” e “Quando l’amore diventa poesia”; Gianluca quando canta “Anema e core” e “Sempre per sempre” (la ritengo perfetta con la sua interpretazione); Piero quando interpreta “Non ti scordar di me”.

Ero già innamorata della lingua italiana che insegno da ormai trent’anni, ma Ignazio, Piero e Gianluca mi hanno dato la carica e l’amore per il Bel Paese è aumentato ancora di più. 

Ragazzi, grazie di esistere!!!

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“A breathtaking experience”

Judy Thurman (USA)

It is amazing how simply opening FaceBook can begin the process of a major life change. It was a spring day in 2011 when a friend posted to FB a song to honor her mother. That song was “Smile” and the singers were three teenagers from Italy, and their group was IL VOLO!

I listened, then called co-workers over to listen. I was amazed at the voices because the singers looked like they were no more than 16 years old. About 15 months later I learned that these boys were touring the United States and the closest concert from Nashville, TN where we live was 780 miles (255 km) in Houston, TX in two weeks. My daughter agreed to travel with me, so I bought plane tickets and reserved a hotel. Good seats were sold out so I bought resale tickets and we were second row center!  I thought I was crazy but I had to see these guys with their amazing voices in person!  Please understand that I was not a music lover. I rarely bought a cd and had not bought music in years. Mostly I listened to news on the radio, but something drew me to these boys. Arriving in Houston I even told the taxi driver about them and later while we waited for the concert to begin my heart was filled with excitement. I was not then nor am I now a young fan… so I didn’t understand what was happening. The lights came up and the music started and it wasn’t long until I had tears in my eyes.  Gianluca’s voice, then Piero’s and then Ignazio’s welcomed me like an old friend. Listening to them, I felt like I was “home”.  Too soon the mesmerizing concert ended but I noticed that while most people left, some were still waiting for something. I found out that it was a “meet & greet” with the boys and that only people with special tickets could participate.  I had only been to a couple concerts in my life and never knew about “m&g’s” and didn’t have a ticket!!! I couldn’t imagine that I had to leave. My daughter repeatedly told me that we had to leave the theater and finally, reluctantly, I agreed. I was hooked. I decided that I would never again miss out on a chance to go to a m&g!  We flew back to Nashville the next day and life was forever changed for me. This was the fire that lit up my need to spend more time with these amazing performers.

I found YouTube and wrote a comment under an Il Volo video that was seen by another Il Volo fan who contacted me. Through her I found a couple FB fan groups and with other fans communicating every day, I was excitedly drawn into the fandom of Il Volo. There were lots of people, just like me, who loved the music of Piero, Ignazio and Gianluca and as we grew closer to them through their photos, and videos of their families and lives in Italy, we fell in love with them and their families as real people. For the last several years I have been privileged to be an admin on two small FB Il Volo fan groups. It’s a beautiful way to share photos, videos and news about our beloved guys with other fans. It fills my need to be connected to them in a small way everyday.

Through the fan groups I learned about exciting activities of  Il Volo in the United States. For example, in March 2013 the PBS specials, “We Are Love” and “Buon Natale” were going to be taped in Miami, FL. The 2013 “We Are Love Tour” was also being announced. I had to go.  I traveled to Miami and later that year, I attended the amazing Radio City Music Hall concert in NYC. In between trips my normal life continued… but not exactly the same!  Hidden behind the face of a normal woman was a person who wanted everyone to hear this talented trio and experience what I experience every time I listen to their recorded music and with every live concert. I talked about them to anyone who would listen! Then I remembered that in the US we can get personalized car license plates with alphabet letters.  For 3 years the plate on the back of my car has been… IL VOLO !!!

Since 2012 there has been many, many concerts and many many meet & greets from New York, Miami, Houston and Las Vegas with others in between. I remember being awaken by my phone ringing one morning at 6:30 am.  My daughter was calling to ask if I had heard that Il Volo was playing Nashville in 2014 for the first time.  No doubt my neighbors heard me cheering!  Since I didn’t have to fly to a concert, I bought several tickets for relatives to treat them to the experience of Il Volo!

But there is more to say about the phenomenon that we committed fans know and love as Gianluca, Ignazio and Piero. Their music not only changes our world individually but bonds fans together as friends. We speak different languages!  We live in different countries or even distant states in the USA.  Due to the amazing modern technology, we can chat in real time!  We have translation apps to change Italian to English or Spanish to Italian or Romanian to English… and so on!  A world of Il Volo fans have learned to love each other, at first bonded by our love for the guys! Many are dear friends not hindered by location or age! When the guys recorded their album, “We Are Love”, we agreed and followed with our hearts! 

There are many fans who also have developed a wanderlust to travel the length and breath of Italy.. to see the wonderful places where our boys were influenced and grew up. Most want to visit the hometowns of Gianluca, Ignazio and Piero so we go to Montepagano/Roseto deli Abruzzo and Marsala,Trapani, Sicily and Naro, Agrigento, Sicily. Most of us travel with our friends whom we’ve met only because of Il Volo.  We travel together because we share a mutual joy and desire to see with our eyes what the guys have seen with their eyes.  We are devoted and open to new adventures… just as Il Volo experiences new adventures all over the world. One dear dream for traveling Americans is to attend Il Volo concerts in Italy. Seeing them perform on Italian soil was always a dream of theirs and now we get to see that dream in reality! 

So this is just a tiny bit of my story as a fan of Il Volo. I’m grateful to the Barone, Boschetto and Ginoble families for allowing their children to follow their dreams even to the far reaches of the earth. I am grateful to God for my ability to follow my dream to be part of this magical fandom… because it is so much more than listening to some beautiful music. It is a breathtaking experience.

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“Sharing a “Grande Amore” with each other”

Deborah Georgini Beaupre (USA)

My first encounter was in January 2012, when I received an Il Volo CD from my daughter-in-law in the mail from Germany.  I was a surprised when I opened the package and saw these three young boys on the cover. I remember saying to myself as I looked at the picture of them on the cover….”What is this? Why is she sending me a CD of a teenie bopper pop group!!!  She knows I like classical music and some opera”.  Artists like Andrea Bocelli, Josh Groban, the Canadian Tenors and Jackie Evancho!

Well was I in for a fabulous surprise the very moment I heard the first song, IL Mondo.  I could not believe the amazing voices that was touching my heart.  I was forever hooked.  With every song I could not believe the fantastic voices coming from those very young boys and kept looking at their photos on the CD cover in total amazement throughout the whole CD.  I just had to find out more about them and asked everyone I knew if they had ever heard of “IL Volo”!!   That was the begining of my love for these three gorgeous, talented, sweet young men, Piero Barone, Ignazio Boschetto and Gianluca Ginoble, and my love just blossomed from there to this day!  I feel that they are a part of me, in my heart forever!!!

My first concert was in Houston, TX on September 22, 2012.  I had heard on the radio that concert tickets would be on sale in April 2012!  As soon as I found out the date, I ran to the venue and bought three of them!  Then waited the long five months for the day to arrive.  I was not even aware what a Meet and Greet was back then, however the concert was amazing!!  I also remember saying to my friend, when they first came out on stage to sing “IL Mondo”…  where is Ignazio? Why is he not here? Then all of a sudden he started to sing, and I said…Oh My God…that is him!!  I did not recognize him as he had changed his look and was an absolutely gorgeous young man!!  Of course they all are!!

I started googling them and looked on Facebook to get any info I could through the months and years since my first encounter, which led to making new friends.  I think I had only about 50 or so back then, which were mostly my family and friends.  Now thanks to these fantastic young men my “IL Volo” family exceeds over 700 from all parts of the world.  These wonderful “boys” as I still call them, have brought so much joy to my life, especially through the difficult period after my husband of 39 years passed.  I can truly say listening to IL Volo brought me such a comfort, that filled the void in my life!

I made sure that I would go to another concert when they came back to the United States!  When the tour schedule came out for 2013, and Houston was not on it, I was so disappointed.  However, I decided to go to the one in Wallingford CT on September 29, 2013, since I was from there and had family there too! Another fabulous concert, but still no Meet and Greet for me.

So in 2014, I decided I will go to a Meet and Greet (M&G) no matter where I have to go!!  When the tour schedule came out and Houston was not on it, I started looking where I could go to see them.  Well as it turned out, the best time would be while I was on vacation in June, however I would be in Mexico then!!!  What to do?…. my solution was to go to Mexico via Newark, NJ from Houston, TX!!!  So on Saturday morning on June 14, 2014 I flew to Newark, NJ, drove to Stamford CT, went to the concert and M&G, then drove back to Newark on Sunday morning to attend the concert that night with yet another M&G!  Mind you I did this all by myself!!  The next morning on Monday I flew to Mexico to complete my vacation!!  Well I must say what a fantastic way to start a vacation!!  I also met some fabulous friends I only knew through Facebook and made some new ones also.   What I did not know then was that two people were at the same concerts, sitting very close to me, however I would not actually meet them in person until almost one year later, in Rome!!

So now skip to May 2015!  Here I am at Fiumicino Airport in Rome on May 9, 2015 waiting to see three lovely ladies come walking out of customs to begin what is now known on Facebook as “The Granny Groupies”-Our Custom Trip of a Lifetime.  Madeline Vitella, Joan Brenin and Maria Agostini Leps had met up in Philadelphia for the first time and flew together to Rome.  I had flown in from Pisa that  morning and we began our journey in Italy and Sicily, specifically to see the hometowns of where our beautiful, talented young men of IL Volo grew up and still lived!!  We met through Facebook because of our love for these “boys” and started planning our trip in October of 2014!  I won’t go into this here  because this would then be considered a novel!  We actually did have a wonderful trip of a life time!!  You can read more about our trip on our Facebook page and see alot of pictures of all our wonderful surprises we encountered.

Since I really fell in love with Italy & Sicily from our trip and there was not a concert tour in the USA scheduled in 2015,  what to do now?  Only one thing…go to them!  I went back to Sicily for two weeks in August and was able to go an “IL Volo”  concert in Palermo and one in Malta meeting up with more fans!!  I can’t even begin to describe how fantastic it was to be there in an outdoor theatre in Sicily on a beautiful night with a bright full moon, listening to the best music of all time, with the most fantastic singers I’ve ever heard in my life!

Fast forward to 2016 and four more concerts and M&G’s in Washington DC (with all The Granny Groupies), Nashville, Dallas and Las Vegas (the 1st IL Volo FanFaire) in February and March.  I then went back to Italy in April and Sicily in May.  Do I love these guys or what?  It’s hard to explain, except that there is a connection only a true “Ilvolover ” knows in their very core!  While in Sicily this time, I had a painting commissioned of Piero, Ignazio and Gianluca by a wonderful, talented artist from Marsala.  His name is Fabio Ingrassia, who also happens to be a very good friend of Ignazio!  I will treasure this forever and especially the surprise I had when I picked up the painting!

Now here we are in 2017 and what are the plans for this year?  You got it…as much of IL Volo and Italy that I can get.  I already went to a concert and M&G in both New York City and Philadelphia in March (with a broken leg and ankle) which I was not going to let that get in my way of seeing my “boys” and The Granny Groupies once again!!  Now I am looking forward to eight more concerts the rest of the year in Italy, London and Sicily and meeting up with even more fans who share my love for IL Volo.  They are like I said before, a big important part of my life, wonderful ambassadors to Italy, bringing people together from all parts of the world, sharing a “Grande Amore” with each other!

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“This is the Magic of Il Volo”

Jeannette Giglio (USA)

June 7,2014: I was sent a video of three teenage Italian singers .. The video was one of the first Il Volo had made to introduce themselves to the world.. They sang O Solo Mio… Being Italian, I grew up with this song being sung at every gathering… To hear it again, sung by these young boys brought tears to my eyes and they captured my heart with that first video… I wanted to hear and see more of them… I went to Youtube to watch more videos, and I searched the Internet for more information… I  found out in a few months they would be doing a tour of the USA… I bought tickets to the Los Angeles Concert for my daughter and myself.. This is my experience of that first concert.

What can I say that you have not already heard from so many… I was mesmerized … I could not believe that I was hearing those beautiful voices live and in person… They are more dynamic to hear and see in person than they are on DVD or You Tube, which until last night was the only way I saw them since this was my first concert…

I had been asked to take notes, like I really cared to look down at pen and paper when I could look at these handsome young men… There many things  you will enjoy if we get videos on You tube, or you get to a concert…First is Gianluca… He sings “Can’t help falling in love with you” in his style that I am sure had Elvis looking down at him saying GG, you have made me proud.. He was absolutely outstanding on that stage… He looked beautiful sounded amazing and took my breath away… At the end, he kissed his fingers lifted his hands in the air, looked up to the sky and said “We love you Elvis”,what a surprise …Gianluca showed love and respect in that moment..… Piero, Ignazio and Gianluca were just absolutely incredible throughout the entire concert… Each one giving their all to each song and to every fan in the audience…These teenage boys were so amazing, they made you feel  like they were singing to only you. That is the kind of emotion and charisma they put into each song, that is how they capture the hearts of the young and old alike… Going to an Il Volo concert you will see young children, teens, parents and grandparents all sitting together sharing the love of this music and these young men… What other concert can you see family’s together like this… Another amazing Il Volo fact.

The concert came to an end with Il Volo singing Il Mondo… They finished the song and said their thank you’s and quickly exited the stage… They got a standing ovation and clap, clap, clapping.. They did not sing Torna Surriento or O Solo Mio or introduce the band… Then suddenly they reappeared and the 30 piece orchestra started to play Surriento and they serenaded us once again… Then came O Solo Mio and we all know what that means… This is truly the end… No,not this time… The next highlight of the night came right after O Solo Mio… And this being the second new piece in the show, they sang El Triste… It was even better than when they sang it on the Latin Billboard Awards, where they sang it in honor of Jose Jose… I think my heart stopped at this point… I was just in awe of their perfection in this, performing my favorite Spanish song.. The end of the concert came too soon, I wanted to watch these talented teenagers sing forever…

At the “Meet and Greet” I walked up to  to Piero and wished him an early happy birthday and gave him my thank you card I made for him and told him I loved my first concert … I gave him a quick hug and moved to Ignazio and gave him a card and said thank you for a beautiful concert and gave him a quick hug… Then came Gianluca… I gave him his card and I quickly said to him that we share a birthday. That he was born on my birthday and he said to me your birthday is Feb. 11 too… I said yes and gave him a hug and by that time my daughter was taking our picture so I have my arm still around Gianluca when the picture was taken… Then I took a picture of my daughter with Il Volo and the meet and greet was over for me… The boys were so  kind and friendly, it  truly was the  biggest highlight of my night…

By the time the “meet and greet” was over it was midnight and my daughter and I along with several new friends I met at the concert went to get something to eat because we were not ready for the night to end…Meeting so many new friends for the first time at this concert changed my life so completely and it has never been the same… From this first concert to today, I have been meeting so many Il Volo fans, we have become family in the last three years thanks to our love for Il Volo and the love they share with us…

Last year I was an organizer along with Myron Heaton and we put a Fan Convention together in honor of Il Volo… We had over 125 fans attend, and when Il Volo walked into the room, it came alive with happy fans wanting to have that special moment with the guys… They were so charming and fun, and although they had the concert just a few hours later, they  visited each table, took pictures and showed their love for their fans… On May 10th I will be flying to Italy with friends that I met at this Fan Convention last year… We have met a few times throughout the year and decided that we would meet in Italy and do a tour of Italy by going to several of Il Volo’s concerts in different cities in Italy, Rome, Verona, Taormina and London as well. They bring people together… They have no idea how many lives they have changed not only through their music, but through their passion to share themselves with their fans… No other entertainer in my lifetime has given so much to their fans, they give so much of themselves, their  family and friends to the fans on social media… With this kind of involvement with us,  we become an Il Volo family and we share our love for Il Volo and soon become part of a network of caring people who truly support each other as well as supporting Il Volo…Along with their God given talent, this is the Magic of Il Volo ..

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“Ammalata di “Volite” cronica”

Cinzia Jlidi (Italia)

Avevo sentito parlare di loro prima del Festival di Sanremo 2015. Sapevo che erano bravi, ma ancora non potevo dire di essere una loro fan. A febbraio li vedo durante la manifestazione. Ricordo che ero con mia figlia, lei tifava Nek, io Il Volo. Alla prima nota di Grande Amore già ero persa…. come si ponevano, come cantavano con una naturalezza senza pari…. no, non puoi rimanere indifferente!! Ti nasce una cosa dentro che non puoi descrivere!! Io non ho mai guardato Sanremo, quell’anno l’ho fatto per loro!! Ho pianto di gioia quando Conti ha decretato la loro vittoria!! Li ho persi un po’ di vista fino a settembre di quell’anno, quando sono venuti qui in Svizzera, ad Ascona, per un programma TV tedesco. Lì li ho incontrati di persona. Sono ragazzi stupendi, ti rubano il cuore! Io sono mamma e nonna, e ti posso assicurare che sono sempre stata coi piedi per terra, per loro ho perso letteralmente la testa. Ho fatto e faccio cose che mai avrei pensato di fare! Sono amministratrice di due fanpage, ho una pagina Instagram ed un profilo Twitter dedicato a loro. Praticamente sono il mio secondo bellissimo lavoro! Non sono mai stanca di parlare di loro (meno male che ho trovato amiche pazze come me), abbiamo organizzato i loro auguri di buon compleanno con la mia pagina… spettacolare le foto del furgone pubblicitario in giro per Naro con gli auguri a Piero! I Ringraziamenti in diretta di Gianluca per il suo… Sono tre ragazzi belli fuori, ma soprattutto belli dentro. Sono orgogliosa di essere loro fan, di averli conosciuti, di essere ammalata di Volite acuta e cronica e di fare tutto quello che faccio con le mie socie pazze… perché se lo meritano..

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“Non finiranno mai di stupirmi ed emozionarmi”

Lucia Foti (Luce Blu) (Italia)

Quella speciale sera mi trovavo in camera a leggere un buon libro, mi è sempre piaciuto leggere così come ascoltare musica di vario genere, soprattutto l’opera e la classica, che mi hanno affascinato fin da bambina.
Passione, quella per la musica, credo in parte trasmessa da mia madre che ama canticchiare da mattina a sera il suo repertorio, fatto da tutte le più belle canzoni dei vecchi Sanremo..
Bene, tornando a quell’undici aprile del 2009, confesso che non ho mai seguito alcun talent show, ma proprio quella sera mandavano in onda “Ti lascio una canzone” e, ad un certo punto, sentii mia madre esclamare: «Oh! Ecco Pieruccio!», incuriosita, andai a vedere e mi trovai davanti l’immagine della Clerici con al fianco questo ragazzino occhialuto e imbarazzato nel suo vestitino “classico”. Ricordo allora la Clerici che, vedendolo in quello stato, gli chiese come mai fosse così in imbarazzo, poi ancora gli chiese conferma sul suo soprannome “il saggio” e quel ragazzino rispose che quando i suoi amici litigavano, anche per questioni sentimentali, si rivolgevano a lui per riparare… in poche parole faceva da paciere! A quel punto pensai tra me e me: che dolce… dopo, partì la musica della canzone “Mamma” e quel ragazzino imbarazzato inizio a cantare in maniera straordinaria, lì esclamai: «Ah! Questa si che è una voce!». Era la prima volta che mi emozionavo così tanto nel sentire interpretare quella canzone e fui subito d’accordo con Cecchetto che la definì più che commovente, un’interpretazione gioiosa anzi goliardica, un inno vero è proprio alla mamma…!!
Da quella sera, non mancai mai una puntata, tifando senza alcun dubbio per la sua vittoria.
Conobbi naturalmente anche gli altri due speciali talenti, Ignazio e Gianluca e rimasi di stucco quando cantarono tutti e tre “O sole mio” … pensai: queste tre diverse e incredibili voci faranno strada in campo musicale come nel mio cuore..!
Nacquero così i tre tenorini!
Al termine di questa edizione del talent, scoprì con mio immenso piacere che avevano formato un gruppo, chiamato dapprima “Tryo” e poi, come oggi lo conosciamo, “Il Volo” che, decollato oltre oceano, fece fin da subito collezione di successi e standing ovation duettando con i più grandi nomi della musica internazionale.
Io li seguivo come potevo, acquistai il loro primo cd “Il Volo” che ascoltavo e riascoltavo e quando non mi era possibile farlo, mi ritrovavo a canticchiare le loro canzoni, finché un giorno, trovandomi di fronte ad un’edicola, lessi su un giornale della loro partecipazione a Sanremo, e così inizio per me la trepidante attesa..
La fatidica sera della loro prima esibizione, annunciati su quel palco come dei vip, rimasi senza parole alla loro entrata, erano così cambiati e cresciuti, pur sempre emozionati ma con un’altra padronanza scenica, belli ed eleganti nei loro vestiti tanto da richiamare e rispecchiare i veri e genuini valori del Festival della musica italiana.
Partite le prime note della loro straordinaria “Grande amore”, mi ricordo che eravamo sedute sul divano di casa e guardandomi con mia madre e le mie sorelle esclamammo subito: «senza dubbio non c’è gara, questa è la canzone che si aggiudicherà il Festival!»
E poi un brivido sentendo le prime strofe con Gianluca e la sua voce profonda e vellutata da baritono, brivido che si trasformò in un crescendo di emozioni con Ignazio e la sua voce chiara e forte da tenore spettacolare fino a quando il tutto non esplose con Piero e la sua voce potente e intensa da tenore eroico.
Insieme, quelle tre voci diverse formavano un’armonia meravigliosa.
Alla fine siamo saltate tutte in una standing ovation, quasi ad accompagnare il fantastico pubblico sanremese che li stava osannando dopo la loro magnifica esibizione..!!
Tre voci una sola anima che da quel momento sono entrate definitivamente nella mia vita e che sono sicura non finiranno mai di stupirmi ed emozionarmi!

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“La vita si muove”

Nancy Cutuli (Italia)

La mia storia con “Il Volo”, così semplice e, nello stesso tempo, così straordinaria, prende il via nell’estate del 2015, ma non attraverso un loro concerto, come si potrebbe pensare, a cui, purtroppo non ho ancora assistito, bensì attraverso una ricerca, quasi spasmodica, di tutto ciò che mi ero persa negli anni precedenti. Il 2015 si apre, innanzitutto, con il festival di “Sanremo” che fa riaffiorare subito in me la grande ammirazione sempre avuta verso questi ragazzi, che si era sopita solo perché li avevo persi di vista. Poi prosegue con un “firmacopie”, a cui partecipo perché mi trovavo in zona, che mi riporta, quasi per magia, alla loro nuova realtà. Tutte le mie impressioni, le mie conoscenze, fino a quel momento, erano legate a un programma televisivo …visto parecchi anni prima. Mi rendevo conto che loro ora erano diversi: più grandi, più belli, più bravi, più simpatici, più spigliati…più tutto… e il mio cucciolo preferito Igny, come lo avevo sempre soprannominato, era indescrivibile; non solo bello, non solo alto, non solo magro ma anche simpatico, allegro, dolce e premuroso verso tutti; insomma, anche se restavano ancora quei bambini di “Ti lascio una canzone”, programma che io avevo sempre seguito ed amato, quando insieme alla mia bambina e al mio vecchio papà aspettavamo il sabato per stare uniti davanti la tv e ascoltare le loro voci e quelle splendide canzoni che ci riportavano indietro, nei ricordi, adesso, erano qualcos’altro e soprattutto erano dotati di un fascino…particolare!!! Passano i mesi, il mio lavoro non andava affatto bene…i pensieri erno tanti…e loro ritornarono un po’ nel dimenticatoio ma, inspiegabilmente, ogni volta che li sentivo cantare, o alla radio o quando decidevo di ascoltare il CD, comprato al firmacopie (ma che non avevo fatto firmare per non sorbirmi la fila) rimanevo estasiata e, come per distrarmi dai pensieri e dalle ansie, iniziavo ad indagare sulla “rete”: ascolto i loro brani ma guardo anche i video e vengo letteralmente rapita da quelle immagini e dalle loro voci: mi emozionano …mi fanno ridere…mi sorprendono e soprattutto non mi capacito di come fanno a passare, in pochissimi secondi, dalla più grande ilarità alla massima compostezza riuscendo a far vivere ogni parola. Questa ricerca continua però non mi appaga affatto e allora mi balena l’idea di assistere dal vivo ad un loro spettacolo o concerto. Siamo ad agosto e quelli di Taormina sono imminenti: sarebbe un sogno, anche se il pensiero di affrontare la spesa dei biglietti mi fa paura…troppo costosi…ma poi vengo a sapere che entrambe le date sono “sold out”…Niente…!!!Non mi rimane che sognare ed attendere che qualcuno posti qualche immagine sul cellulare…ma la delusione è tanta! La sera del concerto decido così di uscire …per non pensare…ma non appena incominciano ad arrivare i primi post e i primi video …il mio cuore si perde in quelle immagini: l’urlo della gente mi riempie di gioia, le loro voci mi inebriano il cuore ma quella di Ignazio mi attraversa l’anima. Ascolto tutto ma quel tutto non mi basta e allora il giorno dopo m’imbatto nel concerto di Taormina dell’anno prima e rimango senza fiato quando sento e vedo Ignazio cantare Memory…soprattutto il suo viso e le sue mani che con veemenza e passione accompagnano il testo della canzone… Insomma una Memory memorabile…con cui trascorrerò giorni interi con cui dimenticherò altri pensieri e intanto agosto se ne va .ma i miei interrogativi, quelli legati al mio futuro lavorativo sono sempre più presenti ma, così come recita il loro CD in uscita “L’amore si muove”, neanche io mi devo fermare e tutto può cambiare…perchè la vita si muove…non soltanto  l’amore!!! ..Le nuove canzoni sono bellissime e quando le ascolto mi sento trasportare in un mondo parallelo e così facendo passano i giorni ed escono le nuove date dei concerti. Decido questa volta di non farmi scappare la data di Acireale ed insieme a due care amiche compro il mio primo biglietto per un concerto: …il loro!!! Quel biglietto segnerà l’inizio della mia avventura e quasi come se fosse un presagio, quel biglietto targato “Il Volo” si trasformerà ben presto in un biglietto per un volo verso una nuova vita. Da lì a poco, infatti, nel mese di novembre, la “Buona scuola” di Renzi mi comunica attraverso una email che sarei entrata di ruolo in Piemonte, precisamente nell’ambito di Cuneo, cioè a 1500 Km di distanza dalla mia terra, dalla mia famiglia, dalla mia vita e che avevo a disposizione meno di 15 giorni per decidere. Dovevo abbandonare tutto: mia figlia, mio marito, le mie colleghe, la mia casa, le mie sicurezze…le mie paure! Lasciare tutto…andare incontro all’incerto con la certezza di farcela…lasciare la precarietà del mio lavoro ma rendere, in cambio, precaria la mia vita. Dovevo cominciare la mia “avventura straordinaria” e lo dovevo fare credendoci e il primo passo era proprio l’acquisto di un biglietto ma ‘stavolta non de Il Volo, bensì di un “volo”: Catania-Torino…senza avere certezza di quando avrei potuto fare ritorno.

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“Dal colpo di fulmine all’Amore eterno”

Mary Lu (Italia)

Ho deciso di aprire una pagina Facebook per seguire da vicino la stupenda avventura dei tre ragazzi de Il Volo e ho provato a scrivere le mie impressioni sul loro primo concerto in Sardegna.

Cerco di mettere nero su bianco le sensazioni provate prima di tutto per me stessa (perché so che col tempo i ricordi sbiadiscono e i dettagli si perdono) e poi per i nipoti che non ho e che dubito di avere mai, considerato che i miei due figli tendono a non essere molto collaborativi in questo senso (ragazzi sto scherzando … va bene così: nessuna velata pressione!)

Vorrei innanzitutto spiegare loro come mai la nonna a un certo punto della sua vita, intorno ai 60 anni, in una fase evidente di adolescenza di ritorno, si è invaghita perdutamente di un trio di giovanissimi cantanti.

Tutto è cominciato quando ho saputo che, a gennaio del 2015, Rai Due avrebbe dedicato loro uno speciale intitolato Unici. Avendoli seguiti superficialmente a “Ti lascio una canzone” e avendoli poi persi di vista nel loro successo in America e non solo, e del quale avevo vaghe notizie, mi sono incuriosita e ho fatto in modo di vedere il programma: non l’avessi mai fatto! Da quel momento è iniziata un’intensa attività di stalkeraggio sul web che mi ha portato ben presto (ancor prima di Sanremo, dove, manco a dirlo, ho tifato per loro) a conoscere ogni video, intervista, partecipazione nelle tv, ecc.,praticamente a livello mondiale.

Mi sono chiesta spesso il perché di tanta passione e del fatto che, da quel momento, non è passato giorno senza che mi interessassi a loro. Oltre a tutte le valide ragioni che potrei citare: la loro eccezionale bravura, la loro simpatia, la mescolanza perfetta delle loro voci, le emozioni che suscitano quando li senti cantare, la loro giovane età e mille altre, vorrei aggiungere la mia personale che poi, immagino, non sia solo mia. Sono una persona romantica (stavo per dire una ragazza) e nel contempo credo nella meritocrazia, apprezzo l’impegno e la passione che le persone mettono nell’inseguire i propri sogni a costo di tanti sacrifici e gioisco con chi alla fine riesce a realizzarli. Anche nel loro caso posso dire che mi rende felice sapere che “ce l’hanno fatta”. Partendo da situazioni non certo di agiatezza (dove spesso tutto è più facile) hanno raggiunto traguardi impensabili senza, peraltro, dimenticare le proprie origini. Sono rimasti i ragazzi semplici e umili di sempre e per questo maggiormente degni di rispetto e ammirazione. Ragazzi venuti dalle contrade (cit. Ignazio) che, seppure con una dose di fortuna che non guasta, sono arrivati ad un successo internazionale! Il motivo vero del mio innamoramento platonico credo sia proprio questo: mi sono appassionata alla loro favola!! Superfluo dire che ho sempre fatto il tifo per Cenerentola!!

Dopo questa lunga premessa, provo a raccontare l’emozionante esperienza, con risvolti imprevedibili, del concerto. Nonostante il mio entusiasmo, i presupposti in realtà non erano del tutto incoraggianti. Sfumata, per motivi di lavoro, la possibilità che mia figlia potesse partecipare, ho dovuto ripiegare su un altro accompagnatore (marito) il quale non è esattamente un fan de Il Volo, pur riconoscendone la bravura. 

Siamo arrivati relativamente presto e mentre aspettavamo il momento per poter entrare, ho sentito Eliana (credo fosse la loro collaboratrice) che parlava del Meet&Greet post concerto: non avevo assolutamente messo in conto di poterlo fare, ma a quel punto è scattato qualcosa di irrazionale che andava contro la mia indole di persona timida e riservata e, sotto lo sguardo perplesso (per usare un eufemismo) del marito, mi sono decisa a prendere il pass. Subito dopo, tornata in me, ho realizzato che quelle foto sono assolutamente pubbliche e rischiavo di trovarmi su qualche pagina di fan club senza volerlo. Ma ormai il danno era fatto e ne avrei subito le conseguenze. 

Poco dopo hanno dato via libera all’accesso alla Forte Arena che vedevo per la prima volta: si tratta di un grande spazio circondato da colline ricoperte di macchia mediterranea dalle quali si può scorgere lo splendido mare di Santa Margherita di Pula e si possono immaginare le stupende spiagge della zona intorno.

Mentre cercavo i posti prenotati, immaginavo già di trascorrere le due ore del concerto seduta compostamente sotto l’occhio attento del serioso marito. Ma la fortuna aiuta gli audaci (nel senso che ci voleva coraggio a trascinare lì un marito non proprio entusiasta) Ad un certo punto ho sentito qualcuno che cercava di attirare la mia attenzione: si trattava di una coppia di amici, anche loro all’Arena per assistere al concerto. Non mi è sembrato vero: immediata la proposta di scambio di posti, le signore insieme e i rispettivi mariti alcune file più indietro. A questo punto potevo essere meno ingessata e manifestare il mio apprezzamento con maggior enfasi. E su questo vorrei aprire una parentesi: purtroppo il pubblico presente era piuttosto compassato. Almeno inizialmente, forse perché li vedevano per la prima volta, tutti si limitavano ad applaudirli, neanche troppo a lungo, senza tributare quelle standing ovation che avrebbero meritato soprattutto gli assolo, tant’è che Ignazio scherzando, ma non troppo, ad un certo punto si è rivolto al pubblico dicendo ”Qui non fa freddo, ma un po’ di calore in piū non sarebbe male”. Mi sentivo a disagio quasi fosse colpa mia, poi, man mano che il concerto proseguiva, le cose sono cambiate. Ho cominciato ad alzarmi alla fine di ogni pezzo e come me, per fortuna, tantissimi altri. Con Ave Maria Mater Misericordiae, Caruso o Sole Mio tutto il pubblico era in piedi ad applaudirli.
Ancora una volta ero impressionata dalla potenza delle loro voci dal vivo, dalla perfetta esecuzione, dalla passione che traspariva dalle loro interpretazioni. Mentre cantavano credo di aver avuto tutto il tempo un sorriso fisso di compiacimento stampato sulla faccia, senza che neanche me ne rendessi conto.

Questo non è stato il mio primo concerto de Il Volo: nel 2016 sono “volata” a Milano, per l’evento al Forum di Assago e in quella occasione ho pensato bene di dedicarmi per la maggior parte del tempo a riprendere il concerto (ma non era vietato?!) perdendomene però l’essenza. Questa volta non ho fatto lo stesso errore e ho ripreso pochissimo le varie impeccabili e coinvolgenti esecuzioni, anche se meritavano, naturalmente, di essere immortalate. Tuttavia, avrei dovuto registrare quello che è stato lo spettacolo nello spettacolo e cioè lo show di Ignazio supportato egregiamente dalle due spalle, Gianluca e Piero, tutti e tre assolutamente a loro agio e padroni del palco.

La vena comica di Ignazio è davvero irresistibile e anche in questo caso non si è smentito strappando, a più riprese, le risate del pubblico. E’ impossibile spiegare la sua gestualità, le espressioni del viso con cui accompagna il racconto verbale, il suo particolare e simpatico accento siciliano: bisogna vederlo e sentirlo dal vivo. Citando il tipico piatto sardo “il porceddu” (il maialino arrosto della nostra tradizione) che ha avuto modo di assaggiare in questi giorni di permanenza in Sardegna, è riuscito a descriverlo in qualche modo a Piero al punto che sembrava davvero di vederlo lì, pronto ad immolarsi. Impagabile! Quando una ragazza quindicenne ha letto un cartellone con su scritto” Piero, mia mamma ti vorrebbe come genero” (Piero tra l’altro ha risposto prontamente: e tuo padre in galera!) Ignazio le ha detto che Piero le sarebbe costato troppo tra occhiali e capelli da sistemare e quando la ragazza si e’ presentata come Martina, ha subito fatto notare.. “ne abbiamo già una in famiglia”. Ha poi precisato che, siccome è un timido e parla poco, lo psicologo gli ha consigliato di parlare più spesso, pertanto lui si esercita più che può. Piero gli ha suggerito di cambiare medico perché, in questo modo, rischia di non far parlare nessun altro!

Ad un certo punto dello spettacolo c’è stato un fuori programma: Piero ha preso in mano una telecamera e, invece di riprendere i suoi colleghi, l’ha puntata verso il pubblico delle prime file dove sedeva Fiorello (probabilmente in vacanza in Sardegna). Lo hanno ringraziato per la sua presenza tra gli applausi calorosi del pubblico, ma, alla luce di quanto e’ successo dopo (tante le persone che volevano una foto con lui a fine serata), credo volesse mandarli cordialmente al diavolo per averlo fatto scoprire!

Dopo l’esecuzione di Libiamo ne’ lieti calici siamo stati invitati a richiamarli sul palco attraverso una “spontanea” (ma obbligata, sempre secondo Ignazio) richiesta al grido di BIS o FUORI. In effetti su questo punto erano un po’ confusi, ma poi si sono accordati per il FUORI, FUORI.

Poi una  doppia uscita per cantare tutti insieme Grande Amore e  standing ovation finale, questa sì davvero spontanea, appassionata, corale. Anche il pubblico di Sardegna, alla fine, si è dovuto arrendere all’evidenza della loro strepitosa bravura.

In quel momento, come già sperimentato nel concerto di Milano, sarei stata in quella fase in cui vorresti che continuassero a cantare ancora e non ti rassegni al fatto che sia già finito. Ma stavolta non ho avuto il tempo di pensarci, perché mi dovevo concentrare su quello che mi aspettava col Meet & Greet.
Nei dieci minuti di attesa, in compagnia di alcune altre persone, mi alternavo tra uno stato d’animo euforico del tipo: finalmente li posso incontrare e dir loro quanto li ammiri, ad un altro impanicato (prevalente direi) del tipo: ma cosa mi e’ venuto in mente? Perché ero certa che in quel momento  non sarei riuscita a dire  parole di senso compiuto. Ero nel panico più totale al punto che, pur essendo la prima della fila, ho fatto passare davanti a me altre due persone, cercando di ritardare ancora il momento fatale.

Poi non ho avuto più scampo: Eliana, che faceva le foto, mi ha chiesto di avvicinarmi. Io ero così titubante che lo stesso Ignazio mi ha incoraggiato dicendo: “Prego signora..” guardandomi con un sorriso sornione che sembrava dire: “Eccone un’altra colpita da volite cronica, completamente andata”!

Quando sono stata vicino a lui, senza quasi salutarlo, ho farfugliato qualcosa sul farmi fare un autografo sul retro del biglietto d’ingresso (che neanche una sedicenne!). Dopo averlo abbracciato (o forse no?) sono riuscita a dirgli ”Sei un fenomeno, mi hai fatto ridere dall’inizio alla fine”. Mi ha ringraziato con un sorriso ma credo si aspettasse più un commento sulla sua voce stupenda, sulla bella serata che ci fanno regalato o semplicemente sul fatto che fossi felice di conoscerli, piuttosto che sulla sua performance da comico! Ho salutato Piero e Gianluca e ho detto loro qualcosa circa il pubblico inizialmente poco caloroso, un commento anche questo non del tutto appropriato e prioritario. Insomma un mezzo disastro. Dopo la foto ho messo la mano sulla spalla di Ignazio (o forse era il petto?) augurandogli buone vacanze. Poi sono letteralmente scappata via, prima di fare altri danni e sprofondare per la vergogna.

A pensarci ora mi chiedo se è successo nella realtà o se l’ho sognato: tutto si è svolto cosi rapidamente che già non ricordo la sequenza esatta della scena. Una cosa è certa: quando ho avuto Ignazio a pochi centimetri di distanza ho pensato per un attimo a quanto fosse giovane. Un ventiduenne che probabilmente dimostra anche meno della sua età. Con gli abiti di scena e sul palco può dare l’idea di un uomo più maturo, ma in maglietta e jeans mi ha ispirato una grande tenerezza e senso materno che tuttavia non mi hanno aiutato ad essere più rilassata e meno confusa. 

A freddo  e da ultra sessantenne quale sono mi chiedo ora a cosa fosse dovuto la “straniamento” mentale che ho provato, poi mi giustifico pensando che al posto mio c’era, forse, la quindicenne in cui mi trasformo quando si tratta de Il Volo (una quindicenne del 1970 però, che è tutto dire)

Ai miei nipoti, se mai li avrò e se mai leggeranno queste parole, vorrei lasciare solo una riflessione: La vita ci riserva piccole o grandi pillole di felicità che possiamo cogliere con un piccolo aiuto da parte nostra, per esempio assistendo ad un concerto de Il Volo. Nel 2030, nel 2040 e oltre, per tanti anni ancora, sono sicura che da qualche parte nel mondo ci sarà un concerto dei nostri ragazzi, ancora insieme e sempre più bravi: non perdetelo! Partecipare vi renderà felici!!

A Ignazio, Piero e Gianluca che sono certa non leggeranno mai quanto ho scritto, vorrei comunque chiedere scusa dato che, avendone avuta l’occasione, non ho detto loro l’unica cosa che importava davvero: “Grazie per essere meravigliosamente bravi, per essere le persone che siete e per le emozioni che ci date quando vi sentiamo cantare”. E spero di cuore che, dopo tutto, queste parole non dette me le abbiano lette negli occhi.

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“La mia vita dopo aver scoperto Il Volo”

Rose Marie Paliobeis  (USA)

English version

Una sera del 2011, mio marito ed io ci siamo seduti a guardare la TV dopo cena. Mi sono sintonizzata sulla PBS locale e ho sentito 3 voci meravigliose. Tre giovanissimi adolescenti stavano cantando sul palco del Fox Theatre di Detroit. Non potevamo credere a quello che stavamo udendo. Sorprendente presenza scenica e voci ancora più sorprendenti, da adulti non da ragazzi. Dopo quella sera non li ho seguiti né ho cercato notizie su di loro online. Finché …

Nel 2013 mio marito si ammalò di cancro ai polmoni. Il mio compagno di vita di 52 anni mi lasciò nell’agosto del 2013. I primi mesi furono devastanti. I miei figli e nipoti – Dio li benedica – fecero tutto il possibile per me. Ma non potevano riempire le mie notti solitarie. Una sera, mi sintonizzai di nuovo sulla PBS ed eccoli di nuovo. Questa volta il concerto si svolgeva a Pompei. Mio marito ed io eravamo stati a Pompei un paio di volte quindi fu un momento molto nostalgico per me. Solo che erano diventati tre giovanotti, ma… un momento…., riconoscevo Gianluca e Piero ma pensai “oh no, hanno sostituito quello “paffuto”. Eppure la voce era quasi la stessa. Si trattava di un concerto per una raccolta fondi, l’annunciatore ripeteva i loro nomi così mi resi conto che quello era proprio Ignazio. Non potevo credere ai miei occhi. Anche se tutti e tre sembravano così belli ed eleganti quella notte, Ignazio si era trasformato in un bellissimo cigno.

Quella notte ha cambiato la mia vita. Ho avuto qualcosa, al di fuori della mia famiglia, per guardare al futuro. Cercando online, ho trovato il loro sito web e ho visto l’elenco delle date del tour e dei concerti in arrivo negli Stati Uniti. Mio marito ed io avevamo sempre viaggiato insieme ma ero determinata a farlo da sola per la prima volta nella mia vita (avevo 76 anni). Ho ottenuto i biglietti della seconda fila per il concerto di Tampa. Ero già in Florida per l’inverno. Ed eccoli qui, dal vivo. Quando stavo finalmente per incontrarli, Ignazio cadde e finì al pronto soccorso. Ero devastata. Ma Gianluca e Piero erano così cordiali e amichevoli che questo ha compensato l’assenza di Ignazio. Poi arrivò Las Vegas, di nuovo da sola. Nel 2017, ho trovato una fan de Il Volo su Facebook e siamo andate a Detroit dove avevamo i posti in prima fila per il concerto Notte Magica. Mio figlio mi ha accompagnata al concerto a Las Vegas, eravamo in seconda fila. Poi di nuovo, ad un concerto con un’altra amica conosciuta tramite Facebook che vive a Tampa. Abbiamo partecipato ai Meet & Greet a tutti i concerti. Ho parlato con Gaetano, Eleanora, Caterina, i fantastci genitori di questi ragazzi. Ho ricevuto un grande abbraccio anche dalla dolce Alessandra. Grazie alla comune passione per Il Volo ho conosciuto tantissime persone da ogni parte del mondo.

Quindi ringrazio questi giovanissimi e simpatici talenti che hanno riempito le mie giornate, altrimenti molto solitarie per me. Possa Dio benedire loro, le loro famiglie e i loro cari. Meritano ogni successo e ogni cosa buona che gli possa capitare. Li amo!

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“Stregata”

Jacquie Milligan (USA)

My-Il-Volo-Story

Stregata! Fin dal momento in cui ho visto un video di tre giovani ragazzi italiani che avevano partecipato al Talent TV Show “Ti Lascio una Canzone” nel 2009, inviatomi per e-mail  da un conoscente nel gennaio del 2010. Non potevo credere ai miei occhi .. e alle mie orecchie! Come potevano avere voci simili dei ragazzi così giovani? Avevano 14, 15 e 16 anni. E le loro voci erano liriche, bellissime – sembravano voci di uomini adulti, cantavano con una tale emozione e passione! Non era possibile! Doveva essere in playback. Ma non lo era. Stavano proprio cantando! Ero ipnotizzata! Mi hanno fatto sentire la musica, la loro passione, la loro gioia. Ha avuto inizio così la mia dipendenza!

So riconoscere il talento, dato che ho lavorato per diversi anni nel settore televisivo e cinematografico. Ho pensato – anzi ero certa – che erano destinati al successo! Avevo avuto i miei artisti preferiti in passato, ma non ero mai stata una “fan” o seguito nessun altro artista … mai! Ho mandato il video a tutti quelli che conoscevo – famiglia, amici, conoscenti … Ho cercato più video e li ho condivisi. Allora Internet e FB erano estranei a me. Avevo usato il mio computer solo per lavoro, e-mail e scrittura. Ne ho parlato a tutti, ovunque sono andata! Stranieri inclusi. Amici e famiglia mi hanno preso in giro – suggerendo di avviare un fan club. Alcuni hanno cercato di indurmi a indagare su Internet e, a malincuore, l’ho fatto. Ma ho ostinatamente resistito all’adesione a Facebook.

Cioè, fino all’inizio del 2011, quando una mia amica che era su FB, mi ha detto che aveva pubblicato un commento su di me, una donna di 80 anni con un grande amore per Il Volo. Aveva ricevuto un commento da qualcuno in un altro stato … ma ha detto che dovevo unirmi a FB per vederlo. Così ho ceduto, e mio figlio in visita mi ha creato un account. Poco dopo ho trovato il Seattle Fan Club … giusto in tempo per essere inclusa nel gruppo che stava per andare al concerto Il Volo di Seattle nel 2012. I mesi primadel concerto furono pieni di Il Volo! La mia vita era piena di Il Volo! I progetti passarono in secondo piano (due quasi finiti furono accantonati – e fino ad oggi lo sono ancora.) Il meraviglioso concerto ha battuto ogni aspettativa, e incontrare quei ragazzi super talentuosi nella Meet & Greet mi ha fatto rimanere in una tale trance che ero quasi senza parole. Non ricordo i dettagli o ciò che è stato detto. – solo che è stata una serata elettrizzante. Non vedevo l’ora di farlo di nuovo – nel 2013 a Vancouver B.C .. E lì ho avuto il momento più incredibilmente fantastico. Essere in prima fila così vicino al palco è stato davvero fantastico! Incredibilmente, i ragazzi hanno cantato meglio che mai. Era sorprendente quante volte balzai in piedi, applaudendo e acclamandoli con foga.

Ero più lucida in questo M & G! Indossavo uno stivale a causa di un recente infortunio, e quando ho iniziato a camminare verso di loro per la foto, i tre sono venuti verso di me e mi hanno fatto l’abbraccio del gruppo più meraviglioso, facendomi domande sul mio scarpone. Erano così dolci e gentili! Diedi loro il regalo (il mio libretto “Il Volo Dreamin”) … e ricevetti un bacio sulla guancia da Piero … un bacio sulla fronte e un abbraccio da Ignazio … e altri tre abbracci da Gianluca dopo che lui ho chiesto se l’ho scritto e ho risposto “sì” e lui mi ha detto che l’avrebbe letto più tardi! Stavo volando in alto quella notte – sulla mia nuvola. Ora, tre anni e mezzo dopo, volo ancora ogni volta che li sento cantare … volo persino con loro nei miei sogni. Sono certa che lo farò sempre. Sarò per sempre grata alla persona che li ha mandati nella mia vita, riempiendola di gioia e conforto … rendendomi felice … e oh sono così orgogliosa dell’enorme successo che hanno già raggiunto, e perché sono diventati dei bellissimi giovani.

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“COME IL VOLO E’ DIVENTATO UN TONICO PER ME”

Ineke Poisson  (Sud Africa)

24 Dicembre 2011: stavo confezionando i regali di Natale sul tavolo della sala da pranzo, ascoltando musica trasmessa in televisione. Anche mio marito Ernest goveda dell’ascolto della musica seduto in una comoda poltrona; si stava riprendendo da un intervento chirurgico, un tumore celebrale rimosso solo una settimana prima. Non essendo in grado di parlare molto, mi sono stupita quando mio marito mi ha chiamato chiedendomi di registrare una canzone. Era la sua canzone preferita, ” Smile”, ma nel momento in cui ho trovato il telecomando (per registrare la mia prima canzone del VOLO) avevo già perso metà canzone ! La musica è proseguita e ci siamo seduti insieme a guardare con stupore i i tre giovani del Volo cantare. Il brano successivo è stato “Musica Proibita” (quella canzone ha riportato alla memoria la mia giovinezza – ero una grande fan di Mario Lanza e questa era la mia canzone preferita). Pensavo: wow che meraviglia, questo giovane ragazzo sta cantando la mia canzone!!! Seguirono ” Per Te” e ” O Sole Mio”, non più di 16 minuti che sono diventati la più importante e preziosa registrazione video dal mio televisore, fino ad oggi. 

Due settimane dopo mio marito ha iniziato la chemioterapia. E’ peggiorato molto e io e mio figlio ci siamo alternati per sostenerlo e confortarlo. Quando era il turno di mio figlio,io andavo in salotto e mettevo la TV e assorbivo i 16 minuti della musica del Volo e loro diventarono il TONICO di cui avevo bisogno. Hanno avuto la capacità di calmare la mia ansia ogni volta. Tre mesi dopo mio marito se n’è andato.

La prima volta che ho scritto il nome Il Volo sul mio vecchio computer, il piccolo schermo mi ha mostrato una foto su YouTube di Gianluca con la scritta: “Gianluca all’età di 14 anni cantando Ave Maria”, circondato da bellissime bambine con candele tra le mani, ma non ero in grado di sentirlo cantare poiché il mio vecchio computer non aveva un sistema audio. Così ne ho acquistato rapidamente uno e l’ho collegato al mio vecchio computer per il suono e “Oh Boy”, ero in lacrime! Successivamente sono andata a cercare il DVD da cui provenivano i miei 16 minuti di video. Mi dispiace dire che il Sudafrica non conosce Il Volo e che da un negozio di musica all’altro non ho trovato nulla. Poi ho telefonato al ramo principale di “Look and Listen” e avevano ancora 2 DVD rimasti dopo averne importato 3 su richiesta di un cliente. Era “Il Volo takes flight, live dal Detroit Opera House”. C’è voluto una settimana perché il DVD arrivasse  e quando l’ho ascoltato per la prima volta  sono rimasta senza fiato !!!

Poi ho comprato un computer portatile e sono andata in cerca di ulteriori informazioni su questi tre talentuosi ragazzi. Avevano registrato dei CD che desideravo ascoltare con il mio bellissimo sistema audio surround, ma non ho avuto la fortuna di trovare questi CD in Sud Africa. Poi mi sono imbattuta in un sito che era un blog su Il Volo, dove le persone raccontavano le loro opinioni sul Volo e mi è piaciuto molto. Il blog si chiamava “Il Volo Flight Crew” e li ho seguiti quotidianamente fino a quando un giorno una signora ha scritto che aveva due copie del DVD “Buon Natale” de Il Volo ed era disposta a dare la copia extra a qualcuno. Quella è stata la prima volta che ho scritto una risposta su quel sito, dicendole che mi sarebbe piaciuto avere quel DVD. Non l’ho capito subito,ma è successo qualcosa di  meraviglioso. Marie Crider a cui appartiene il sito, mi ha inviato una email e mi ha offerto di inviare il DVD dall’America. Che colpo di fortuna! Grazie a quell’email, mi ha mandato tutti i CD e DVD prodotti da Il Volo. Il cambio con la moneta sudafricana era pessimo, ma il trasferimento dei soldi per i tesori del Volo è stato un piacere.

Ho scambiato molte e-mail e conversazioni telefoniche con Marie nel corso degli anni e nel marzo 2016 ho realizzato il mio più grande desiderio. Ricordo che Gianluca aveva detto nella parte documentaria di uno dei loro DVD “Il modo migliore per godersi la musica del Volo è di vederli dal vivo sul palco in un concerto”. Bene, ho viaggiato attraverso il mondo fino in America per provare il mio primo concerto del Volo il 5 marzo a Miami, in Florida.

E’ stato necessario un grande sforzo di organizzazione tra me e Marie ma alla fine sono finita su un’aereo per circa venti ore. Quando sono arrivata in America, Marie mi ha preso sotto la sua ala protettrice e insieme siamo andate al concerto di Miami. È stato un momento da non dimenticare quando sono apparsi sul palco. Erano così incredibili e il loro canto era un tesoro da contemplare! Gianluca aveva ragione, non c’è nulla che possa essere paragonato ai loro concerti dal vivo. Al Meet & Greet in seguito ho dato loro dei souvenir dal Sudafrica rurale. I loro abbracci sono stati fantastici e ho finito per avere questi abbracci altre tre volte poichè il concerto successivo si è tenuto l’8 marzo a Fort Myers in Florida. Marie e io siamo stati con LeeLee che è anche una grande Ilvolover e con la quale abbiamo avuto un soggiorno incantevole a Miami. Poiché io e Marie volevamo andare anche alla Convention de Il Volo FanFaire di Las Vegas il 25 marzo, avevamo un sacco di tempo tra i concerti e così lei mi portò a New York e poi viaggiammo in treno fino a Las Vegas per il concerto finale. Un’esperienza assolutamente fantastica e sono sempre grata per l’amicizia di Marie e anche a mio marito che per primo mi aveva fatto scoprire la musica del Volo !!!

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“Il Volo nel mio destino”

Maura Pucci (Italia) 

Incredibile ma vero, noi italiani il Volo l’abbiamo scoperto quasi per ultimi.

Pochi, infatti, sapevano che i cosiddetti “tre tenorini” di “Ti lascio una canzone” si erano trasferiti in America e l’avevano conquistata. Poi ci è bastato ascoltarli una volta sola ed è nato il Grande Amore !

A differenza di molte amiche fan, il mio momento topico non è stato il Festival di Sanremo né l’Eurovision Song Contest. E nemmeno la trasmissione della Clerici nel 2009. A suo tempo, i tre ragazzini che cantavano insieme mi erano piaciuti, ma non ne avevo intuito le potenzialità future. Onestamente, solo Gianluca aveva colpito la mia fantasia e suscitato la mia tenerezza, con quel suo sconcertante vocione da adulto.

Il mio racconto parte da lontano….

Figlia di genitori melomani, fin dalla prima infanzia mi sono appassionata alla musica leggerera , grazie a mio padre, e alla musica lirica, grazie a mia madre. La cosa singolare è, che nell’infanzia e nella giovinezza, per la lirica ho avuto due idoli, il tenore Beniamino Gigli e il baritono Gino Bechi. A partire dai miei dieci anni, infatti, i miei cominciarono a portarmi al Teatro dell’Opera e a farmi assistere ai numerosi film da loro interpretati. Non così nella musica leggera, avendo amato più determinate canzoni che i relativi interpreti.

Ho seguito il Festival di Sanremo fin dalla sua prima edizione, esclusivamente radiofonica, cessando di seguirlo nei primi anni ’80 per mancanza di interesse, non rispettando più i miei gusti musicali . Sono andata avanti così, per una trentina d’anni, ignorandolo completamente , salvo poi conoscere la canzone vincitrice e qualche altra che la TV , nelle trasmissioni dei giorni successivi, riproponeva ossessivamente. Ripensandoci, le uniche canzoni, uscite da Sanremo che mi siano veramente piaciute in un cosi lungo periodo, sono state “Perdere l’amore ” e “Almeno tu nell’universo”. Magro bilancio!…

La sola deroga al mio lungo ostracismo si verificò nel 2010 e solo per il tempo necessario per rivedere i tre ragazzini cantare davanti alla Regina di Giordania. Si chiamavano “Il trio”. Il loro intervento era stato annunciato e non li volevo perdere, poiché suscitavano in me una grande curiosità. Fisicamente non li trovai molto cambiati dall’anno precedente, ma i ragazzini avevano acquistato una maggiore disinvoltura e le loro voci una maggior sicurezza. Fu nel 2014 che successe qualcosa di straordinario. In quel momento io sapevo poco o nulla di loro, che avevo perso completamente di vista. Quel poco che sapevo, cioè che il loro nuovo nome era ‘Il Volo” e che avevano avuto successo all’estero, non ricordo nemmeno come lo avessi appreso. E , per di più, negli ultimi quattro anni, non avevo mai visto una loro sola immagine.

Non avevo mai smesso di seguire “Ti lascio una canzone”, perchè proponeva, come sempre, canzoni del passato, interpretate da voci apprezzabili, ancorchè giovanissime . E fu lì che, una sera d’aprile, si materializzarono davanti a miei occhi…. : fu per me un’apparizione “folgorante”, sul genere di quella più nota, avvenuta sulla via di Damasco!…

La loro presenza era stata annunciata ed io ero curiosa e impaziente di rivederli. Ma quando Antonella ne iniziò la presentazione, stentavo a credere alle sue parole: raccontava di un premio prestigioso appena vinto e parlava di loro come di star internazionali. Non starà esagerando per eccesso di amore verso le sue “‘creature”? mi chiesi. Ed eccoli apparire al culmine della scala e discenderla con quella sicurezza di chi di scale ne ha discese tante e davanti a platee ben più importanti .Piero, non più goffo ma disinvolto e con …. delle orecchie perfette, Ignazio, non più cicciotto, ma magro e slanciato come un figurino e Gianluca, non più viso d’angelo, ma con un’ombra di barba e baffi e un sorriso nuovo e…. inquietante, rispetto a quello timido che ricordavo. Irriconoscibili. Erano tre giovanissimi uomini ,ormai, ognuno con il proprio fascino. Cantarono “Il Mondo”, una canzone da me molto amata. Le loro voci congiunte più mature = quella potente di Piero, quella squillante di Ignazio e quella profonda e morbida di Gianluca = producevano un suono d’insieme così armonioso che mi arrivò dritto al cuore , e il mio cuore si consegnò a loro per sempre. Questa musica era quella che mi mancava, che aspettavo da anni. Fu un’interpretazione intensa e coinvolgente. Antonella piangeva senza ritegno, Frizzi e Pupo erano visibilmente commossi. Ecco, fu quello il momento in cui nacque il mio Grande Amore !

Da allora partì la mia ricerca affannosa per scoprire tutto su di loro, con la conseguente amara sorpresa di essermi persa tutte le precedenti loro apparizioni alla Rai., o per caso o perché, per lo più, avvenute in orari incompatibili con le mie abitudini. E mentre andava recuperando tutto il passato, in un “crescendo”rossiniano di entusiasmo , li ho potuti ammirare a Ballando con le stelle”, nel memorabile concerto in Senato e, infine, nella davvero eauriente trasmissione “Unici. Tre come noi”, loro dedicata. La trepidazione con la quale mi accinsi ad assistere al Festival di Sanremo 2015 è facilmente immaginabile. Rivedevo la manifestazione dopo moltissimi anni, ma, per la prima volta nella vita, mi sentivo direttamente coinvolta. Inutile dire che , sempre per la prima volta, partecipai al televoto. La loro vittoria, impreziosita dalla storica smorfia di Nek, densa di significati, mi procurò un tale stato di esaltazione, paragonabile solo, per quanto mi riguarda, alla vittoria della Nazionale di calcio ai Mondiali di Spagna 1982!…. Una gioia sfrenata, il massimo del godimento!

In conclusione, se per qualche fan il Festival di Sanremo 2015 è stato il punto di partenza del suo Grande Amore per il Volo,per me ne è stata la consacrazione, un punto d’arrivo, il raggiungimento di ” qualcosa” che inconsciamente attendevo per colmare un vuoto che da tempo avvertivo nel mondo della canzone. Questa è la mia storia….

So per esperienza diretta quanto sia utile mettere per scritto gli avvenimenti di rilievo della propria vita. Infatti la pratica della scrittura induce alla riflessione che, a sua volta, comporta una migliore comprensione di ciò che è accaduto. Ed è così che solo ora, raccontandomi, mi sono resa conto che la mia passione per il Volo non è nata per caso, ma è la sintesi perfetta delle passioni dei miei genitori, quella di mio padre per le canzoni e quella di mia madre per le voci belle, importanti liriche. Come se il Volo fosse stato sempre la mia aspirazione, fosse stato sempre nel mio destino….

Come dice una vecchia canzone degli anni ’60 : Que je dois te rencontrer c’est écrit dans le ciel, que je dois t’adorer c’est écrit dans le ciel….

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“Il gruppo che mai avrei sperato di incontrare”

 Inés Galiana (Spagna) 

(traduzione in italiano di Valeria Bosch)

Sono una ragazza di quasi 14 anni, vivo nel nord della Spagna e i miei genitori mi hanno detto che fin dall’età di tre mesi mi piaceva ascoltare musica classica. Avevo 11 anni quando ho fatto una scoperta che avrebbe contrassegnato la mia vita.

Mentre ascoltavo una delle mie arie d’opera favorite, “Nessun dorma”, interpretata da uno dei migliori tenori della storia, Luciano Pavarotti, mi apparve sullo schermo il titolo di una famosa canzone napoletana, “O sole mio”, assieme al nome di un gruppo che non conoscevo. Poiché mi ero incuriosita, decisi di ascoltarla e, in quel momento, scoprii un gruppo che mai avrei sperato di incontrare: tre  ragazzi italiani, chiamati Il Volo, che cantavano in uno stile che molta gente non conosce o non apprezza. L’anno precedente, avevo cominciato a suonare il violino e, poiché ero l’unica nella mia classe interessata alla musica classica, pensavo che mai avrei incontrato un gruppo di ragazzi o ragazze che interpretassero quel  tipo di musica, ma scoprii che mi sbagliavo.

Questo accadde all’inizio del 2015, ma tutto finì così, in una semplice scoperta. Non mi accadde di vedere alcun video o sentir parlare di loro fino al sabato 23 maggio 2015, giorno in cui si svolgeva la finale del festival dell’ Eurovisione. A casa mia, da anni, si segue sempre il festival, così mi accomodai sul divano, accesi la televisione e iniziai a guardarlo. Quando arrivò la performance dell’ Italia, ebbi una grande sorpresa: quei tre giovani italiani, che avevo visto qualche mese prima in un video pubblicato nel 2011, erano lì, e cantavano nell’immenso scenario di uno dei festival  più importanti di tutta l’ Europa.

Con la canzone intitolata “Grande Amore”, cominciò di nuovo il mio interessamento per quel gruppo, ma questa volta andò oltre, non durò solo alcuni mesi, ma anni.  Essi sono diventati i miei punti di riferimento e il mio modello da seguire. La musica classica suonato con uno strumento tanto delicato come il violino comporta un duro lavoro, con le sue numerose e interminabili esecuzioni. Ma l’esempio de Il Volo mi ha aiutato ad andare avanti, a non arrendermi, a sentirmi felice anche nei momenti più difficili e, per questo, sarò loro riconoscente in eterno.  Nonostante ci sia gente che parla con disprezzo di questo tipo di musica, io la amerò sempre e la appoggerò, come fanno loro, senza tener conto di ciò che gli altri dicono.

Fin qui la mia storia con questo incredibile gruppo, che continua a superare se stesso e non smette di credere in questa bella musica, che purtroppo si stava perdendo, finché  in questo mondo non sono arrivati loro. Grazie di esistere.

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Non mi piace la musica italiana, eppure amo Il Volo 

Romina De Nardis (Italia)

Non mi piace la musica italiana e ascolto solo cantanti e gruppi stranieri, in particolare quelli storici come i Pink Floyd, Genesis, Queen, U2, Radiohead, Led Zeppelin. Non sono esterofila, al contrario, ma le canzoni italiane mi disturbano l’udito. Quando guido ascolto spesso la radio e appena trasmettono una canzone italiana dopo le prime note la spengo perché mi dà proprio fastidio ascoltarla. Molti amici cercano di farmi apprezzare i brani dei loro cantautori preferiti spiegandomi il significato del testo, ma la prima cosa che mi attira in una canzone è la sua musicalità, l’armonia, dopo semmai faccio caso anche al testo. Se il suono non è gradevole non l’ascolto e basta, preferisco leggere un libro o una poesia. I brani dei Pink Floyd e dei Queen hanno dei testi strepitosi, che ti fanno riflettere o ti commuovono, ma li ascolti perché la musica non è da meno e dà forza alle parole. Mi infastidisce in particolare il cosiddetto cantautorato impegnato che usa due accordi due per far passare un monologo politico per brano musicale. Per non parlare delle voci; stonate, urlate, rauche, gracchianti, in una parola sgradevoli, una vera tortura per l’udito. Ogni tanto ci provo pure ad accontentare i miei amici e ascoltare qualcuna delle “nuove leve” ma ogni volta reagisco quasi con indignazione “mi state prendendo in giro? Ma davvero vi piace questa roba?”

Ho voluto fare questa premessa per far capire quanto sia assurdo per me essere diventata fan de Il Volo. Com’è accaduto? Per caso, ovviamente, come per tutti.

Data la mia idiosincrasia credo sia facile intuire che non ho mai guardato il Festival di Sanremo, tuttavia è difficile ignorare gli articoli che riempiono giornali e blog nel periodo in cui si svolge. Nel 2015 davano per favorito un gruppo chiamato Il Volo, che non avevo mai sentito nominare, ma giornalisti e critica lo massacravano con una violenza inaudita. Credo sia stata questa strana contrapposizione e l’evidente ostilità della stampa nei loro confronti a incuriosirmi. Devo confessare di essere tendenzialmente una “complottista”, quando noto un particolare accanimento dei media mi insospettisco e mi chiedo “Perché cercano di manipolare l’opinione pubblica? A chi danno fastidio?”

A questo punto, per chiarirmi le idee non mi restava che indagare di persona e guardare, a malincuore e per fini puramente scientifici, la loro esibizione a Sanremo.

Cosa dire? Devo ancora risollevare la mascella dal suolo dove era caduta. Non avevo mai visto niente del genere, ho pensato che dopo Freddie Mercury questi erano i cantanti con la presenza scenica più incredibile che avessi mai visto. Le loro voci, le loro espressioni, la loro postura, con quelle gambe ben piantate e leggermente divaricate, cantavano come se volessero sfidare il mondo. E sicuramente stavano sfidando i signori della critica stravincendo e conquistando il pubblico in sala che applaudiva ad ogni nota che emettevano. Quando le loro voci si univano il suono era qualcosa di indescrivibile, emanavano una forza e una energia che lasciavano senza fiato, la musica era quasi aggressiva, in contrasto con le parole d’amore del testo. Ero stupefatta. Ma la sorpresa più grande doveva ancora arrivare. Al termine della canzone, davanti all’entusiasmo del pubblico questi tre giovani, apparentemente così sicuri e padroni del palco, si emozionano, si abbracciano visibilmente commossi, uno di loro si mette persino a piangere e si butta al collo del conduttore che, imbarazzato per questo gesto inatteso, spiega “è il suo compleanno, oggi è il compleanno di Gianluca”.

Non potevo credere che esistessero cantanti così bravi e carismatici in Italia e che non ne avessi mai sentito parlare. Com’era possibile? Ho quindi approfondito le indagini cercando notizie sul web e chiedendo ai miei amici. Ma appena li nominavo dicevano di non conoscerli oppure li insultavano e mi prendevano in giro, dicendo che piacevano solo ai vecchi e alla gente che non capiva niente di musica. Così ho iniziato a vergognarmi di confessare la mia nuova passione, continuavo ad ascoltarli su Youtube, ordinando i loro CD online per non dover affrontare il sorriso di scherno di chi mi avesse visto acquistarlo in un negozio. Continuavo naturalmente ad ascoltare anche i miei gruppi preferiti ma le loro canzoni erano sempre presenti nella mia compilation. Ogni volta che scoprivo un nuovo brano da loro interpretato lo ascoltavo per giorni, fino a farne indigestione. Non saprei spiegare l’effetto che mi fanno le loro voci, so solo che è estremamente piacevole e assuefacente. E poi la loro storia, così simile a una favola, ti riconcilia con il mondo, è come assistere a uno di quei film a lieto fine in cui gli anatroccoli teneri ma un po’ impacciati si trasformano in magnifici cigni, in cui il bene trionfa sul male e l’amore sconfigge la cattiveria e l’invidia.

Poi, un giorno una della mie amicizie su Facebook condivise un articolo che aveva scritto proprio lei su Il Volo, si intitolava “Un successo mondiale che fa bene al Made in Italy”. Patrizia era stata mia docente di letteratura inglese a L’Aquila e l’avevo ritrovata a distanza di anni sul social network, ormai lanciata in una carriera internazionale a Roma. E’ grazie a lei che mi sono appassionata ai Pink Floyd perché ci faceva analizzare i loro testi assieme a quelli di Shakespeare. Era molto esigente ma apprezzavamo tutti la sua preparazione, il suo entusiasmo e la sua schiettezza, diceva sempre quello che pensava e portava avanti le sue idee con forza e determinazione. Avevo sempre pensato che fosse sprecata in una piccola città di provincia, dato che era cresciuta in diversi paesi e parlava perfettamente tre o quattro lingue. Posso dire che è stata per me un modello da cui trarre ispirazione per condurre la mia vita. Conoscendola, non doveva quindi stupirmi che se aveva scoperto e apprezzato Il Volo volesse gridarlo al mondo intero. Infatti, poco dopo uscì un suo nuovo articolo intitolato “L’insostenibile pesantezza della critica” in cui denunciava senza mezzi termini il vergognoso attacco della stampa contro i tre  cantanti e ne smontava impietosamente le critiche, spiegando perché dovevamo al contrario essere orgogliosi di loro e del loro successo nel mondo.

A questo punto ho fatto finalmente outing e sono uscita allo scoperto. Mi sono iscritta a tutti i gruppi di fan de Il Volo anche se frequento poco facebook. Forse un giorno troverò anche il coraggio di farmi vedere a un loro concerto. Patrizia ha poi creato anche un gruppo chiuso per pochi “fedelissimi” di cui faccio orgogliosamente parte (ma mi vergogno di essere poco attiva), chiamato “Il Volo defense agency” dove vengono segnalati gli attacchi da parte della stampa o commenti offensivi contro i ragazzi e ci precipitiamo in massa per intervenire a rintuzzare le accuse e inondare di commenti positivi il post incriminato. Lo facciamo perché questi ragazzi se lo meritano, sono un esempio positivo per tutti e dovrebbero essere solo ammirati e amati.

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L’effetto delle loro voci sugli ascoltatori è ben esplicitato nella recensione di un loro concerto negli Stati Uniti, pubblicata sulla rivista “Hello magazine”, in cui il giornalista scrive:

And while there may be plenty of skeptics out there who don’t like or understand “operatic-pop” as soon as Il Volo lets out their first note, rest assured it’s as if a spell is cast.”. Articolo completo

(trad.“E benché ci possano essere molti scettici che non amano o non capiscono l’operatic-pop, potete essere certi che appena Il Volo emette la prima nota è come se si verificasse un incantesimo”)

Cosa provano i fans per Il Volo

A seguire…..

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31 commenti

  1. Queste storie raccontano esattamente quello che è accaduto anche a me . Li ho sentiti la prima volta al Festival di Sanremo nel 2015, la sera delle cover in cui hanno cantato Ancora. Il pubblico presente deve aver provato quello che ho provato io, all’inizio scettici si saranno chiesti “ma questi chi sono?”, poi hanno iniziato a cantare ed è calato un silenzio attonito e rapito, io guardavo lo schermo a bocca aperta, e alla fine è esploso l’applauso scrosciante, quasi liberatorio dopo l’emozione che ci avevano fatto provare, avevo voglia di applaudire anch’io davanti al televisore. Le sere seguenti ho ascoltato distrattamente le altre canzoni, non volevo quasi ammetterlo ma dentro di me sapevo che aspettavo LORO, volevo sentire ancora le loro voci. Sapevo che avrebbero vinto, non avevo mai sentito nessuno cantare in maniera così perfetta e coinvolgente in vita mia. C’era davvero qualcosa di magico nelle loro voci. Dopo la loro vittoria sono andata come tutti spasmodicamente alla ricerca di notizie e di video da ascoltare e guardare. E questo è l’altro effetto strano che fanno. Pensate forse che ogni volta che sento una canzone o un cantante che mi piace vado a cercare notizie su di lui? Ma neanche per sogno! Non mi era mai accaduta una cosa simile. Mi sentivo quasi a disagio, pensavo di essere l’unica, pensavo prima o poi mi stuferò di ascoltarli, invece niente, più li ascoltavo più avevo desiderio di ascoltarli ancora. Coltivavo la mia passione in silenzio, quasi vergognandomi di comportarmi come una adolescente, finché ho letto gli articoli di Patrizia in cui spiegava “razionalmente” la magia delle loro voci. Così sono finalmente uscita allo scoperto e ho fatto “coming out” 🙂 Da allora ho scoperto tutti i gruppi di fan e le meravigliose persone che ne fanno parte. Quindi grazie Il Volo, voi create amore intorno a voi e peccato per quelli che non lo sanno.

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  2. quello che dici, Romy, è assolutamente condivisibile: l’interpretazione di “Ancora” è stata strabiliante, io ricordo ancora il mio stupore (li seguivo ed apprezzavo da poco, ancora non li conoscevo bene)nel sentire quei 3 ragazzini cantare con un’intensità e una passione da adulti il brano che mi ricordava momenti ed emozioni giovanili tra i più coinvolgenti della mia vita! eppure anche quella volta ebbe la meglio la critica, che assegnò il premio a Nek per “Se telefonando”, niente da dire sulla sua interpretazione, indovinata e tecnicamente perfetta, ma lontana anni luce dal terremoto ormonale che poteva scatenare quell’ Ancora sussurrato da Il Volo! Pensa che io quel coming out non sono ancora riuscita a farlo, se non con le amicizie strette su FB proprio in nome del Volo!

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  3. Io li ho scoperti a San Remo 2015 prima ne avevo sentito solo qualche volta avevo sentito che avrebbero partecipato ed ero curiosa. Quando sono entrati il mio cuore ha fatto un balzo quando poi hanno cominciato a cantare e stata emozione indescrivibile poi quando hanno terminato il brano mi sono alzata ed ho applaudito da allora non li ho più abbandonati quando posso vado hai concerti poi cd dvd video in tutti i programmi dove ci sono loro certe persone mi guardano male quando parlo di loro
    Ma anche se in Italia fanno di tutto per denigrato non ci riusciranno perché queste meravigliose voci e le loro persone infondono tanto amore sono parte della mia vita sono uscita dalla depressione grazie a loro grande amore per sempre

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  4. Devo dire che più questa silloge si arricchisce, più sono stupefatta e…commossa! Stupefatta nel constatare quante altre persone hanno percorso la mia stessa via nel loro cammino verso il Volo, un canto catturato …al volo (!) proveniente dallo schermo televisivo, un’immagine ammaliante di bei ragazzini dall’aria perbene, una ventata di aria fresca e pulita, e via di corsa, verso il desiderio insopprimibile di saperne di più, di rivederli, di risentirli, di godere non per qualche minuto, ma nell’arco di parte della giornata della loro compagnia ristoratrice e…scacciapensieri! Commossa dalla testimonianza di amiche che pongono l’accento sul fatto prodigioso che l’amicizia e la frequentazione con la musica del Volo porta loro benefici effetti sul piano della salute, l’ascoltare le loro interpretazioni lenisce le sofferenze fisiche, quasi avesse un potere curativo e rilassante. Vorrei aggiungere qui anche le dichiarazioni che una volta furono rese durante una trasmissione di RaiUno da una notissima maestra di ballo, di origine inglese, che attualmente sta combattendo col coraggio di un leone contro una grave malattia: parlando del Volo( allora non era ancora scattato l’attuale e incomprensibile embargo di Rai Uno contro i ragazzi) disse che la loro musica era la colonna sonora della sua giornata e che la aiutava a sopportare il dolore e a guardare serenamente verso il futuro! Mi auguro che questa raccolta possa diventare una grande testimonianza ed essere offerta all’attenzione dei ragazzi del Volo come tributo al loro talento, alla loro serietà, alla loro umiltà! #iostoconilvolo

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  5. E’ vero Stella, questo è successo a tutte noi ed è davvero meraviglioso leggere che tutte abbiamo avuto quasi una storia parallela, hai ragione Denaromy, all’inizio si ha quasi paura di ammettere la preferenza per questi ragazzi, è stato lo stesso anche per me e credo che questo sia dovuto essenzialmente all’ opinione che i giornalisti italiani hanno impresso a tutti noi. Quando conosci realmente chi sono questi artisti e approfondisci anche la loro conoscenza di persone e non solo artistica, ti rendi conto di quanto di più falso siano i commenti dei giornalisti e di conseguenza quello che la gente pensa di loro. Chi li conosce non può non amarli ed apprezzarli per cosa fanno e per come sono e pian piano ti accorgi che siamo davvero in tanti a pensarla così.

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    • Daniela, eu me encantei com eles em 2013 quando já lotaram shows em São Paulo, no Brasil, onde moro. En San Remo 2015, eu já tentava ter notícias deles e fiquei muito feliz com a vitória. Eu me emocionei com Grande Amore. Todas as pessoas precisam ouvir Il Volo, elas se apaixonariam assim como nós duas, como muitas pessoas. Vocês tem sorte, eles estão em shows na Itália. Para nós é muito mais difícil. E aqui é mais difícil também para as pessoas conheceram estes talentos. Estou aguardando ansiosa para ver aqui em setembro, o show que você e sua família verão aí em breve.
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      Daniela, sono stato affascinato con loro nel 2013, quando già confezionato spettacoli a San Paolo, in Brasile, dove vivo. A San Remo nel 2015, ero già cercando di avere notizie di loro e sono stato molto felice con la vittoria. Sono entusiasta con grande amore. Tutte le persone hanno bisogno di sentire Il Volo, che apaixonariam come ci sia, così come molte persone. Sei fortunato, che fanno un sacco di spettacoli in Italia. Per noi è molto più difficile. E qui è anche più difficile per le persone sapevano questi talenti. Sto aspettando con ansia di vedere qui a settembre, lo spettacolo che voi e la vostra famiglia l’estate presto.

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  6. Telma Nogueira Camarotti, você não sabe como fico feliz com seu prazer em ter conhecido Il Volo. Não fui eu que te apresentei (ainda não nos conhecíamos; nos conhecemos por causa deles), mas sei que você vê muitas coisas que eu publico sobre eles e também conversamos muito sobre o talento, a simpatia e o sucesso deles.
    Gostaria muito que eles soubessem desta felicidade que eles causam em você, em mim, em tantas pessoas. A Patrizia, em um de seus textos, disse que quando ouvimos uma canção, queremos mesmo é sentir emoção. E, de fato, é isto. Il Volo nos emociona sempre!

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  7. Carmen García Rodríguez, como eu já disse em seu blog, gostei muito de seu artigo. Eu assisti também a final da Eurovision de 2015 e senti uma emoção enorme em vê-los e ouvi-los. A diferença é que eu já os conhecia desde 2013 e procurava programas em que apareciam.
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    Carmen, como he dicho en su blog, me gustó mucho su artículo. También vi la final de la Eurovisión 2015 y sentí una emoción enorme verlos y escucharlos. La diferencia es que yo ya los conocía desde 2013 y en busca de programas que aparecían.
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    Carmen, come ho detto nel suo blog, mi è piaciuto il tuo articolo. Ho anche visto la finale di Eurovision 2015 e sentii un enorme emozione di vederli e sentirli. La differenza è che io li conosco da 2013 e alla ricerca di programmi che sono apparsi.

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  8. Ritrovo la mia esperienza in ogni racconto, in ogni frase, in ogni emozione descritta così bene che quasi mi commuove perché è il mio stesso sentire!
    Li ho conosciuti nel 2009 quando seguivo un talent per bambini che mi piaceva molto, ero ammirata dall’abilità e dalla spontaneità di tutti quei piccoli uomini che si cimentavano in canzoni da adulti , molte volte superando gli interpreti originali. Ma Ignazio , Gianluca e Piero erano speciali , nelle loro voci c’era intensità ,bellezza, armonia; quando li ho sentiti cantare “O sole mio” sono rimasta estasiata e meravigliata da tanta bravura.
    Li ho ritrovati a febbraio 2010 ospiti a Sanremo , mentre , sicuri come navigati professionisti , si esibivano al cospetto della regina Rania di Giordania , la quale li ascoltava visibilmente compiaciuta; e li ho ammirati qualche anno dopo, non più bambini, ma bellissimi e fascinosi ragazzi mentre con le loro voci magnifiche intonavano i canti di Natale nella Basilica di S.Francesco di Assisi e l’anno successivo al Senato della Repubblica. Le loro voci mi catturavano , mi sentivo inebriata ora dalla potenza, ora dalla dolcezza delle loro melodie. Da allora è stato un crescendo di impegni per questi talentuosi ragazzi ed io ho viaggiato idealmente con loro, cercando di non perdermi nulla delle loro performances in giro per il mondo e ogni volta scoprendo quanto fossero amati , ammirati e rispettati in ogni parte del globo. Ho letto tutto quello che li riguardava , ho visionato centinaia di video , ho amato la loro freschezza , la loro simpatia,il loro saper coinvolgere il pubblico di ogni età con gentilezza ed eleganza, il loro essere rimasti ragazzi normali ma nello stesso tempo unici e speciali.
    E’ un percorso di innamoramento che ho scoperto essere uguale a tantissime persone , li senti la prima volta e non ne puoi più fare a meno.Fanno parte della tua vita e li ami come fossero figli, fratelli, amici.

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    • Carmen, realmente as apresentações de Natal na Basílica de São Francisco de Assis e no ano seguinte o Senado da República foram muito especiais.
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      Carmen davvero le prestazioni di Natale a San Francesco d’Assisi e l’anno successivo il Senato della Repubblica sono stati molto speciale.

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  9. Musetta Costa, a surpresa agradável que nos invadiu quando ouvimos estes rapazes pela primeira vez, foi muito parecida para todos nós! É impressionante como eles nos cativaram!
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    Musetta Costa, una piacevole sorpresa che ci ha invaso quando sentiamo questi ragazzi per la prima volta, era molto simile per tutti noi! E ‘sorprendente come ci hanno catturati!

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  10. Più leggo queste testimonianze e più mi accorgo che non si può non volere bene a questi ragazzi.
    Li ho scoperti da “piccolini”ma, poi, come è successo a tanti, li avevo persi, riscoprendoli, invece, nel 2015, a Sanremo, dove mi hanno fatto provare un’emozione incredibile.

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  11. Sono rimasta particolarmente colpita dalla testimonianza di Cynthia che scrive dalle Filippine. Allora è proprio vero che l’incantesimo che emana da questi ragazzi e dalla loro musica unisce tutte le parti del mondo, che per loro molte persone cominciano a preoccuparsi di capire l’ Italiano, che il nome dell’ Italia stessa diventa sinonimo di armonia e belcanto. Un vero miracolo, cari ragazzi, qualcosa di straordinario che vi deve rendere orgogliosi di quanto andate facendo, così come noi, i vostri veri fan sparsi per tutto il mondo, siamo orgogliosi di voi!

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    • Hello Valeria, and thank you for noticing my post.
      You know, I even go around a busy Asian Supermarket with my iPod and earphones, listening to Italian Opera! NOTTE MAGICA of course! (and I’m not the type who likes to listen to music that way – with earphones.) I usually prefer speakers….
      A pleasant day to you

      (from Google-translate):
      Ciao Valeria, e grazie per notare il mio post.
      Sai, ho anche andare in giro un supermercato asiatico occupato con il mio iPod e auricolari, l’ascolto di Opera Italiana! NOTTE MAGICA, naturalmente! (E io non sono il tipo che ama ascoltare la musica in questo modo -. Con auricolari) Io di solito preferisco altoparlanti ….
      Una piacevole giornata a voi

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      • Ciao Cynthia, grazie per avermi risposto! anch’io ogni volta posso, ascolto la musica de il Volo! quest’anno verranno in Asia e Australia! spero tanto per te che tengano un concerto nelle Filippine, magari non lontano da casa tua, così potrai finalmente vederli di persona! un saluto e un abbraccio dall’ Italia, Verona

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        • Ciao Valeria.
          Il Volo is going to Korea and Japan i believe. and Australia. do you know when?
          thank you so much for responding to me and your wishes that i get to meet the guys personally (plus a hug!)…. are you in/from Verona? i would love to watch their concert at the Arena di Verona!

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          • carissima Cynthia, una cosa davvero bella è che il Volo riunisce e fa sentire amiche persone così lontane (geograficamente) tra loro. Sì, io sono di Verona e andrò a sentire il concerto in Arena: non sai quanto vorrei anche tu potessi essere lì, quella sera, l’ Arena di Verona ha una magia tutta particolare e renderà il concerto di Gian, Ignazio e Piero ancora più speciale, se mai fosse possibile. Mi spiace, ma non ti so dire quando i ragazzi andranno in Giappone, Corea e Australia, credo non sia stato ancora annunciato con esattezza. Il cuore mi dice che prima o poi verranno anche nelle Filippine e anche tu potrai vederli e godere del loro abbraccio! per intanto accontentati del mio, ahahah, a presto Cynthia, ciao!!!!

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            • oh hello dear Valeria…. so so so very nice to hear from you again.(by the way, when you wished me much il volo concerts (message above) that was on my birthday (10 March), so i take it as a good omen, a Blessing)…..

              i would like to have the opportunity to one day come to our guys’ concert at the Arena di Verona. the first concert of theirs that i watched online was their first very own concert there 2015. i saw it less than a year ago online…. i liked / like the Arena so very much and thought to myself, ‘Ah! i’d like to watch an Il Volo concert there! that would be my first choice. i’d better learn some italian then!

              warmest greetings to you dear Valeria 🙂

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            • thank you, Valeria, for wishing very much that i. too, could be there…. warms my heart….
              i feel included already…..

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  12. Ho letto tutte le ultime tre storie di Susan Dalia e Cynthia, che dire è fantastico scoprire quante cose ci accomunano nella scoperta di questi tre tesori, inoltre sottolineo l’effetto benefico che essi hanno sulla nostra vita. Tutte confermano la familiarità e l’umiltà di questi ragazzi e l’impossibilità di non voler bene a queste persone davvero speciali.

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    • Hello Stella, yes indeed. ha ha ha,,,, what to do! i am smitten, like all of you. they make my day. and the friendships developed like this, also warms me, makes my day, or evening.
      warm greetings.

      (from Google-translate, to Portuguese):
      Olá Stella, sim, de fato. Ha ha ha ,,,, o que fazer! Eu sou ferido, como todos vocês. Eles fazem o meu dia. E as amizades desenvolvidas como esta, também aquece-me, faz o meu dia, ou à noite.
      calorosas saudações.

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  13. Il Volo mi ha fatto ritornare la voglia di cantare che mi piaceva tanto da ragazza. Con le loro bellissime voci e il loro repertorio che, per buona parte ricordava la mia giovinezza, ma con la freschezza della loro gioventù hanno reso più frizzanti e piacevoli ho ricominciato a cantarle con loro.
    Adesso no ne posso fare più a meno, di quelle antiche, di quelle moderne e di quelle classiche. Accompagnano le mie giornate e mi riempiono di gioia.

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  14. Con questi tre ragazzi mi si è aperto un nuovo mondo!! Un mondo fatto di nuove vere amicizie, un mondo dove mi basta ascoltarli ed essere in pace con me stessa, un mondo dove tutto mi sembra più semplice da affrontare grazie alle loro splendide voci!! Tre ragazzi che hanno e sanno diffondere serenità. È un dono che non tutti posseggono… Io sono felice di essere ammalata di IlVolite acuta e cronica è visto che è cronica, felice di non guarire mai!! Grazie ragazzi di accompagnare sempre le mie giornate

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